“La grottesca situazione della crisi della Giunta regionale sulle nomine della sanità, è il prodotto di una lotta di potere tra fazioni, che poco ha a che vedere con l’interesse generale dei cittadini umbri, e che potrebbe persino concludersi con il reintegro di un assessore che la stessa presidente ha pubblicamente accusato di ricatti politici”.
Questo il duro attacco frontale della sezione folignate di Sinistra Italiana.
“Non emergono, infatti, differenti visioni su come garantire al meglio servizi adeguati e accessibili a tutti. Né vediamo un confronto su come migliorare le condizioni di lavoro delle migliaia di professionisti che continuano comunque, pur in condizioni difficili, a lavorare per una sanità di qualità. Né si intravede una volontà di intraprendere iniziative contro le continue riduzioni di risorse economiche e umane da parte del governo centrale. Assistiamo da anni ad una privatizzazione strisciante – si legge nella nota di Sinistra Italiana – non dichiarata ma in atto, prodotta da ticket sempre più onerosi e liste di attesa sempre più lunghe a fronte di visite a pagamento che si possono effettuare immediatamente. Crediamo che questa sia la questione di cui occuparsi, ben più importante delle nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie. È giunto il momento di coinvolgere i cittadini, gli operatori, i territori in una discussione vera, libera, che sia in grado di ripensare il modello della sanità umbra – prosegue – che lo rilanci, che lo faccia diventare un laboratorio nazionale per un sistema che recuperi il suo carattere universalistico, che promuova la salute riducendo le disuguaglianze. È in questo quadro che si dovrà affrontare, con la trasparenza necessaria, un serio dibattito sul futuro dell’Ospedale di Foligno – concluse SI – e dei servizi socio-sanitari territoriali”.