Ufficiali, sottufficiali e agenti del Corpo forestale dello Stato dell’Umbria hanno svolto una serrata attività di controllo delle aree ed opifici industriali dismessi, finalizzata al contrasto del fenomeno dell’abbandono di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
Fabbriche dismesse diventano discariche. La campagna di controlli, disposta su base regionale, ha avuto inizio nell’estate di quest’anno ed è tutt’ora in atto. Oggetto dei controlli i siti industriali dismessi, chiusi o abbandonati a seguito di cessata attività, fallimenti, vendita e non riattivazione ecc. e che rischiano di diventare luoghi pericolosi in cui si concentrano grandi quantitativi di rifiuti speciali. In diversi casi accertati dalla Forestale i capannoni dismessi e le aree limitrofe agli stessi sono stati per lungo tempo interessati dall’indecoroso quanto vietato fenomeno dell’abbandono di rifiuti pericolosi e non pericolosi, speciali ed urbani, subendone gli ineluttabili effetti di deturpamento, dando alle aree una connotazione di evidente abbandono e compromissione del luogo e rischio per la salute pubblica.
A Perugia. Nella provincia di Perugia sono stati effettuati ad oggi 57 controlli tra manifatture, carpenterie, arredamenti, mobilifici, fabbriche di ceramica, lavanderie, carrozzerie, serramenterie, costruzioni meccaniche, mulini ecc…,sono state redatte 15 notizie di reato e deferite all’A.G. 18 persone per il reato di abbandono di rifiuti pericolosi e non, e per realizzazione di discarica abusiva; sono stati effettuati 6 sequestri penali preventivi dei capannoni e delle aree di pertinenze degli stessi, nonché dei rifiuti abbandonati quali contenitori di liquidi fotografici, parti di macchinari obsoleti, numerosi sacchi contenenti residui di lavorazione di materie plastiche per le quali è in corso la caratterizzazione, rifiuti misti provenienti dall’attività di demolizioni, gomme di autovetture, contenitori in plastica, laterizi di varia natura ad uso edile, tubazioni in pvc, materassi, onduline in eternit ed altro materiale deteriorato e non identificabile.
A Terni. Nella provincia di Terni sono stati effettuati 43 controlli in altrettante strutture dismesse, sono state redatte 4 notizie di reato e deferite all’A.G. 4 persone per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti speciali e sono stati sottoposti a sequestro preventivo rifiuti pericolosi quali traverse in legno, cisterne con liquido oleoso, casse in legno con rifiuti vari eterogenei, fusti metallici in parte ripieni di liquidi oleosi, lastre ondulate di eternit, 55 big-bags, depositati su un'area di circa 80 mq., contenenti rifiuti provenienti dal ciclo produttivo dell’azienda (bitume, sabbia, ecc.), tre cassoni scarrabili contenenti rifiuti vari (imballaggi in plastica carta, ecc.).
Spoleto, Gubbio , Amelia, Orvieto. Le aree particolarmente interessate da denunce e sequestri sono state l’eugubino, lo spoletino, l’amerino e l’orvietano. Dall’attività svolta dalla Forestale emerge che la crisi economica ha reali e serie ripercussioni anche a livello ambientale: la chiusura delle aziende e il conseguente abbandono delle aree produttive favorisce fenomeni di inquinamento e degrado dei contesti urbani dovuto al mancato smaltimento di rifiuti da parte delle aziende produttrici e ora in chiusura fallimentare. I controlli continuano.