“Oggi celebriamo un momento di straordinaria importanza, torniamo dentro la basilica dopo esserci stati con il caschetto in testa, per sapere che ce l’abbiamo fatta. E’ la comunità nursina che si fa modello per l’Italia e per l’Europa”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha salutato la riapertura della basilica di San Benedetto, avvenuta ieri a Norcia e che oggi vedrà la cerimonia ufficiale di dedicazione di nuovo al patrono d’Europa con la solenne celebrazione eucaristica di questo pomeriggio.
Ad anticipare l’apertura del portone della basilica, le cui chiavi sono state ufficialmente consegnate all’Archidiocesi di Spoleto – Norcia (che ne farà sede parrocchiale in attesa della ricostruzione della concattedrale di Santa Maria Argentea), è stato un affollato incontro pubblico al Digipass, moderato dal giornalista Paolo Millefiorini, in cui sono stati presentati gli interventi di ricostruzione effettuati ma anche lo stato della ricostruzione post sisma pubblica e privata in Umbria.
Tra i presenti i protagonisti di ieri e di oggi del post sisma. Accanto all’attuale commissario straordinario Guido Castelli c’era anche il suo predecessore Giovanni Legnini. Così come oltre alla presidente della Giunta regionale Stefania Proietti c’era l’ex governatrice ed attuale consigliera di opposizione Donatella Tesei. Tra il pubblico l’ex sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che nove anni fa ebbe il duro compito di affrontare l’emergenza sismica e poi di avviare la ricostruzione. A fare gli onori di casa il sindaco Giuliano Boccanera e l’arcivescovo di Spoleto – Norcia, monsignor Renato Boccardo. “Nove anni fa – ha detto il presule – eravamo qui sulla piazza, a vedere la gente di Norcia, ad ascoltare, a consolare per quanto possibile e poi a guardare le pietre. Ecco dopo 9 anni, alla stessa ora, noi vediamo la gente di Norcia con un respiro più leggero e vediamo queste pietre rimesse una sull’altra”.
“Oggi non è un giorno qualunque. Siamo qui per testimoniare – ha detto il sindaco Boccanera – che la rinascita è realtà. Noi nursini siamo duri e tenaci, capaci di resistere alle prove. Abbiamo ricucito la pietra spezzata, anche se tutto sembrava impossibile. Quando si uniscono le forze nessuna prova è insormontabile. S. Benedetto ci insegna che dalla distruzione può nascere una comunità più forte: e noi, suoi concittadini, possiamo dire che Norcia è viva, che Norcia rinasce”.
“L’Umbria – ha detto la governatrice Proietti – si sta dimostrando più forte del sisma grazie al lavoro silenzioso e trasparente dell’Ufficio speciale per la ricostruzione. Quello di oggi è un “miracolo” frutto dall’ingegno dell’uomo. Siamo qui per riaccendere un faro che determinerà qualcosa di speciale per Norcia e per tutta la Regione e sarà un segno di speranza per tutta l’Europa. Ai giovani di Norcia, dico: abbiate fiducia, questa terra è bellissima, la gente ha una forza stupenda, un cuore e un carisma straordinari”.
La Basilica di San Benedetto a Norcia crollò quasi interamente (rimase in piedi solo la facciata) sotto i colpi della violenta scossa del 30 ottobre 2016, il terzo evento della sequenza sismica iniziata il 24 agosto e conclusa nel gennaio del 2017: un terremoto che complessivamente ha interessato 138 Comuni (in quattro diverse Regioni: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) del Centro Italia in una superficie complessiva di 8000 kmq, provocando danni per 28 miliardi di euro.
L’intervento di ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia è stato finanziato con Ordinanza Speciale n.8 del 16 maggio 2021 grazie alle risorse messe a disposizione dal Commissario per la Ricostruzione Sisma 2016, dalla Regione Umbria (POR-FESR 201-2020) e da ENI Spa, per un importo totale di circa 15 milioni di euro.
L’impegno di Eni è stato definito con un accordo di sponsorizzazione tecnica con l’obiettivo di sostenere la ricostruzione della Basilica attraverso risorse economiche e contributi di alto profilo professionale e organizzativo, accanto al Commissario Straordinario per la Ricostruzione e al Ministero della Cultura – l’Arcidiocesi di Spoleto e Norcia, la Regione Umbria e il Comune di Norcia, in un’alleanza che ha unito enti pubblici e privati in una visione strategica condivisa.
In base a tale accordo Eni – attraverso la propria controllata Eni Servizi S.p.A. – ha assunto il ruolo di sponsor tecnico, affiancando il Ministero nelle attività di coordinamento e project management delle fasi di ricostruzione della Basilica.
I lavori iniziarono nel dicembre 2021. Sono state utilizzate le migliori competenze filologiche, architettoniche e artistiche, oltre alle più avanzate tecnologie per garantire la sicurezza anti-sismica dell’intero edificio.
La riapertura della Basilica di Norcia è un evento importante in sé, per il valore simbolico del luogo e della sua centralità spirituale per l’Europa intera, ma è significativo anche per registrare l’avanzamento della ricostruzione in tutto il cratere (12mila cantieri chiusi, 9500 ancora in attività, 7 miliardi di euro liquidati per i lavori di ricostruzione privata nel suo complesso) e in Umbria in particolare.
In Umbria dal 2016, a fronte di un totale di 5261 istanze presentate all’Ufficio Speciale Ricostruzione, ben 3728 risultano concesse per un importo totale richiesto di oltre 1,9 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi di euro già concessi e 831 milioni liquidati. Nove pratiche su dieci presentate all’USR Umbria sono state evase. Questo significa che per quasi ogni richiesta di contributo, c’è stata una risposta concreta e tempestiva, resa possibile anche dalla semplificazione delle procedure avvenuta negli ultimi anni. Ma non basta evadere le pratiche; l’obiettivo è la conclusione dei lavori. E anche qui il dato è incoraggiante: 6 pratiche su 10 hanno visto la fine dei lavori per cui centinaia di famiglie sono potute tornare a casa. Nel solo Comune di Norcia, oltre 730 famiglie sono rientrate nelle loro abitazioni ricostruite mentre diverse attività commerciali storiche hanno riaperto, ricominciando a creare valore e a dare lavoro.
A Norcia è in corso anche la ricostruzione della concattedrale di Santa Maria Argentea, che dovrebbe essere consegnata entro un paio di anni. Gli eventi sismici avevano causato il ribaltamento della sommità della facciata e l’espulsione dei conci di rivestimento delle murature e, all’interno, il crollo della copertura ha coinvolto i pilastri e ampi brani del paramento interno delle murature perimetrali. L’importo dell’intervento è di circa 7 milioni e 400 mila euro, che provengono dal fondo sisma 2016. In corso anche il cantiere del Palazzo Comunale, uno dei cantieri più innovativi della ricostruzione post sisma. Un intervento da poco meno di 6 milioni di euro e unico caso in Italia in cui un edificio storico è stato tagliato alle fondamenta per installare isolatori sismici. Attesa la riapertura per l’anno prossimo.
In ricostruzione anche l’edificio della “Castellina” che ospitava il museo civico e diocesano per il quale è attesa la riapertura nel corso del 2026. In questo caso è stato assegnato l’importo di quasi 154mila euro, a valere sulle risorse del fondo di accantonamento per le ordinanze speciali per i lavori che hanno un costo totale di circa 2,5 milioni di euro. Nel giro di pochi anni quindi l’iconica piazza di San Benedetto ritroverà il suo profilo originario.
“Il recupero delle eccellenze storico culturali e religiose è un elemento essenziale del nostro lavoro volto a far rinascere tutta l’Italia Centrale – ha spiegato il Commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli- Norcia e la Civitas appenninica si candidano a Capitale europea della cultura 2033, la patria di San Benedetto, patrono d’Europa, merita questo riconoscimento. Ringrazio il Presidente della Regione Stefania Proietti, l’Arcivescovo Renato Boccardo, l’Ufficio ricostruzione Umbria e il sindaco Giuliano Boccanera per la sinergia e la collaborazione”.