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La Chiesa umbra riparte dopo la pandemia: ecco le sfide | Video

Ascoltare con l’orecchio del cuore” è il messaggio di Papa Francesco per la 56° Giornata delle comunicazioni sociali. E questo è anche lo spirito dell’incontro che la Conferenza episcopale umbra ha voluto con gli organi di informazione, convocati sabato 20 maggio nel complesso di San Paolo a Foligno, per fare il punto e stilare una sorta di “alleanza” all’insegna “dell’esperienza e del dovere dell’ascolto”. Un incontro della Chiesa umbra al quale ha partecipato anche l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, con il consigliere Riccardo Regi.

Una chiesa “aperta al mondo”

Ad aprire i lavori il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, che ha sottolineato la necessità di una chiesa “aperta al mondo“. Ed è proprio di questa apertura che si è discusso, alla luce di una condizione di difficoltà della società e di progressivo impoverimento.

Le difficoltà dell’Umbria

Il 35 per cento di chi si rivolge agli empori o ai centri di ascolto parrocchiali è ormai italiano, 4mila laureati in Umbria sono disoccupati. Sintomo di un problema di fronte al quale anche la Chiesa umbra è chiamata ad impegnarsi.

Vogliamo ascoltare anche chi è in contatto con l’opinione pubblica – ha detto l’arcivescovo di Spoleto – Norcia, monsignor Renato Boccardo, che è anche presidente della Ceu – noi stiamo vivendo come Chiesa un cammino sinodale caratterizzato dalla dimensione dell’ascolto. Non è tanto una occasione per parlare, ma un momento di attenzione alla realtà per dare una risposta come cristiani“. Diverse le sfide emerse.

Ricostruzione

“Importante mantenere il dialogo. La Valnerina – ha detto Boccardoè una grave preoccupazione. E’ un territorio con oltre 400 chiese danneggiate e vedersi privati di uno scrigno di storia è una ferita che sanguina. Sarebbe bello riportare a casa le opere d’arte di Santo Chiodo, sarebbe un’operazione culturale che ridà speranza“.

La guerra in Ucraina

“Ci stiamo abituando anche alla guerra in Ucraina – ha proseguito l’arcivescovo – Purtroppo ci si abitua a tutto. Serve mantenere alta la tragedia, e questo può farlo l’informazione perchè ha una grande capacità di educare le coscienze”.

Il calo delle vocazioni

Il calo delle vocazioni ci toglie il sonno – ha detto BoccardoCi sono chiese che si chiudono e il numero dei preti diminuisce ma far venire ‘manodopera da fuori’ non risolve il problema. E il calo dei sacerdoti non deve portare alla fine della parrocchia. Non è che senza il prete residente, questa comunità smette di vivere“.

Il cardinale

Perugia avrà un altro vescovo ma non è sede cardinalizia. E’ pur vero che Papa Francesco ha rotto questa tradizione automatica, con Bassetti che è stato cardinale non per la sede ma per la persona. Di sicuro l’uscita di Bassetti è una perdita per la sua elevatissima e importantissima figura”.

Il vescovo Paolucci Bedini

Il vescovo Luciano Paolucci Bedini, presule di Gubbio e di Città di Castello, che per la Conferenza episcopale umbra ha la delega alle comunicazioni, ha ricordato l’importanza dell’ascolto, anche per la Chiesa: “Ascolta non vuol dire solo venire a contatto con le informazioni Ascoltare è capacità di far comprendere i fenomeni. C’è bisogno di entrarci dentro, prima di giudicarli“.

L’assemblea ecclesiale

L’esperienza di ascolto della stampa è servita anche come momento propedeutico all’assemblea ecclesiale della Ceu, in programma proprio a Foligno sabato prossimo. Ci sarà il vicepresidente della Cei, Erio Castellucci e verranno ascoltati i rappresentanti delegati di ogni diocesi.