Al via la nuova campagna promozionale dell’8xmille, on air dal 14 aprile, che vede protagonista nello spot tv e web la chiesa della Madonna del Prato di Gubbio (poco sotto il video), sottoposta ad un importante intervento di restauro conservativo proprio grazie ai 533mila euro provenienti dalle firme dei contribuenti aggiunti ai 250mila euro di fondi per il terremoto, messi a disposizione dalla Regione Umbria, indispensabili per completare i lavori.
Gioiello di architettura barocca, eretta nel 1662 per volere del vescovo Alessandro Sperelli, sul terreno di proprietà delle Monache di Santo Spirito, appena fuori le mura urbane del centro storico, la chiesa fin dall’esterno si presenta con un certo carattere di nobiltà. Grazie all’intercessione del cardinale Ulderico Carpegna, il vescovo Sperelli ottenne, con il consenso dell’autore Francesco Castelli detto il Borromini (1599-1667), la possibilità di realizzare una replica del progetto del San Carlino alle Quattro Fontane dei Trinitari spagnoli a Roma, considerato come uno dei più alti esempi dell’architettura barocca in Italia.
“La chiesa della Madonna del Prato è indubbiamente un unicum dal punto di vista storico-artistico in città – spiega Elisa Polidori, direttrice ufficio beni culturali della diocesi di Gubbio e del museo diocesano – Si può immaginare come uno scrigno che racchiude un tesoro inestimabile. Riuscire a tutelare un bene come questo rappresenta un dovere da parte della comunità intera e soprattutto da parte, in questo caso, della diocesi locale”.
La progettazione e realizzazione del restauro della chiesa, reso necessario per l’inagibilità dell’edificio sacro dopo il terremoto dell’agosto 2016, è stato un lavoro pensato attraverso un cammino condiviso. Questa scelta ha permesso di rispettare, da un lato, le intenzioni del Borromini a cui l’edificio di culto si ispira, dall’altro, l’idea teologica e il senso della fede a cui la chiesa rimanda. “È uno dei pochi scrigni barocchi all’interno della città di Gubbio – spiega Francesco Raschi, architetto responsabile dei lavori di restauro – Senza il contributo dei fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica, questo intervento non sarebbe mai stato essere realizzato, neanche pensato”.
Si tratta di un’importante opera di conservazione e recupero di un edificio che testimonia oltre 350 anni di storia. Un lavoro articolato e complesso che, grazie a 32 maestranze impiegate, ha permesso di restituire l’antico splendore a oltre 600 mq di stucchi consolidati insieme a 330 mq di intonaco e superficie affrescata. Iniziato nel 2019 il restauro si è concluso a dicembre 2020 rappresentando un tipico esempio di capolavoro ritrovato grazie all’8xmille.
Visitata ogni anno da oltre 12mila persone, considerata uno degli edifici più significativi di Gubbio, la Madonna del Prato è il fulcro della vita liturgica e pastorale della comunità parrocchiale. “Con dedizione – sottolinea don Fabricio Cellucci, parroco della Madonna del Prato – abbiamo effettuato un intervento di restauro per salvaguardare la chiesa come cuore pulsante della comunità“.