Due giorni di riflessione, formazione, confronto interno nelle varie sedi territoriali e coinvolgendo tutte le strutture, i servizi, le associazioni dell’universo Cgil. Oggi (lunedì) e martedì 3 settembre nella provincia di Perugia “Il lavoro si fa strada”, dal titolo della due giorni che vedrà le sedi sindacali trasformasi in centri di elaborazione di proposte per un nuovo approccio operativo del sindacato, con l’obiettivo di migliorare la capacità di risposta alle esigenze e ai bisogni delle persone, iscritte e non.
Nella giornata di martedì 3 settembre, poi, la discussione si sposterà al Park Hotel di Perugia, dove è in programma l’assemblea generale della Camera del Lavoro, con la presenza del segretario nazionale Nino Baseotto.
Nel pomeriggio di martedì spazio anche alla tavola rotonda dal titolo “Senza un governo in Umbria e in Italia: crisi istituzionale e bisogni del territorio”, alla quale parteciperanno, insieme allo stesso Baseotto, il costituzionalista Carlo Calvieri (Unipg) e l’economista Paolo Liberati (Università Roma Tre).
“Quello che mettiamo in campo – spiega Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia – è uno sforzo organizzativo notevole, che comporterà anche la chiusura al pubblico per due giorni delle nostre sedi, della quale ci scusiamo con l’utenza. Ma abbiamo ritenuto necessario prenderci questi due giorni per ascoltare l’organizzazione, in tutte le sue componenti, strutture e territori, per elaborare proposte concrete volte a migliorarci e ad essere sempre più pronti a rappresentare un punto di riferimento sicuro per le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati, ma più in generale la cittadinanza tutta. E questo vale ancora di più – aggiunge Ciavaglia – in un momento di ‘vuoto istituzionale’, sia a livello nazionale che in Umbria. Per questo, con la tavola rotonda del 3 pomeriggio, vogliamo lanciare un messaggio chiaro alla politica: serve più uguaglianza – conclude Ciavaglia – e per questo serve chiarezza su quello che si intende fare ad esempio in materia di autonomia differenziata, progetto pericoloso che abbiamo sempre contrastato, e di fisco, anche a livello locale”.