Rimbalza dalla Calabria la polemica sulle attività di promozione che la regione del governatore dem Oliviero aveva deciso di attuare durante l’ultima vetrina offerta dal Festival dei 2 Mondi di Spoleto. Una querelle che in Calabria tiene banco da settimane, inficiata da una delibera amministrativa non proprio puntuale ma anche da fake news, e che un recente post su Facebook del senatore Stefano Lucidi del M5S ha contribuito ad innescare anche sulla piazza di Spoleto con effetti, anche per l’economia locale, tutti da valutare.
Ma andiamo con ordine per dipanare questa polemica che anche l’opposizione al governatore Oliviero (in testa proprio il M5S) rivendica non tanto sulla legittimità della scelta di destinare soldi pubblici a tale promozione, che basterebbe di per sé già a tagliare la testa al toro, quanto sulla sua opportunità.
In Calabria i fuochi si erano accesi già dai primi di luglio scorso quando alcuni giornali locali avevano rilanciato la notizia del finanziamento regionale di 100mila euro, grazie a fondi comunitari, per una cena tenutasi al Festival.
Il 21 agosto è l’eurodeputato Fulvio Martusciello (FI) ad annunciare una interrogazione al Commissario europeo Cretu: “dal bollettino regionale emerge un affidamento diretto a una società romana per organizzare una cena con uno chef stellato a Spoleto, al Festival dei due mondi” dice il forzista. Si rivelano più precisi, anche se non completamente, i parlamentari pentastellati calabresi che in una nota del giorno dopo parlano di “servizi relativi alla acquisizione degli spazi e l’organizzazione di una serata di gala…una spesa monstre che, seppur legittima, solleva più di un interrogativo in termini di opportunità di investimento”.
In effetti la delibera n. 505 del direttore generale, richiamando il ricorso ai fondi comunitari per il “sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche” e riconoscendo “l’eccezionale opportunità di visibilità del prodotto ‘Calabria’ sul palcoscenico internazionale (del Festival dei 2 Mondi, n.d.r.) per le azioni e gli strumenti media che saranno utilizzati sviluppano notevoli performance di comunicazione e visibilità”, specifica che si tratta di un “programma di azioni che prevede l’utilizzo diversificato di strumenti di comunicazione integrata”. Nessun riferimento diretto alla cena.
L’errore nella delibera, o forse la poca chiarezza, è semmai quello di aver sancito che “tutti gli spazi di promozione e di comunicazione da utilizzare sono di esclusiva della società Hdrà Spa, soggetto organizzatore della manifestazione, per come certificato dalla Fondazione Festival dei 2 Mondi di Spoleto (certificazione in atti allegata alla proposta)” quasi a far intendere che la holding Hdrà ha l’esclusiva di tutti gli spazi del Festival e non, come è invece, quelli della manifestazione “Incontri di Paolo Mieli”, format prodotto e realizzato da Hdrà e inserito da anni nel programma del Festival.
Ed è su quest’ultimo aspetto che il senatore Lucidi ha voluto porre l’attenzione annunciando anche di voler chiedere l’accesso agli atti della regione Calabria e della stessa Fondazione Festival.
Il parlamentare umbro, in genere solerte a rilasciare comunicati stampa, nel tardo pomeriggio di venerdì 23 agosto ha preferito lanciare i propri dubbi sul proprio profilo Facebook sintetizzati nel titolo “Chi organizza il Festiva di Spoleto?” ed accompagnati dalla frase al condizionale: “leggendo il bando (determina, n.d.r.) sembrerebbe che la Fondazione abbia certificato Hdrà come soggetto organizzatore del Festival”. Possibile che al senatore di Spoleto residente a Terni sia sfuggito che la Calabria era main sponsor degli eventi che vedono protagonista il celebre giornalista Mieli che appena lo scorso anno aveva ospite, fra gli altri, l’attuale vice premier Luigi Di Maio?
Il post del deputato trova qualche tiepido consenso, ma scatena più di una ironia su Facebook: “le grandi inchieste del senatore” scrive una ragazza, “anziché cercare nelle sedi appropriate le risposte, si continua a sollevare al vento i quesiti” replica un altro, “dopo il figurone che ha fatto qualche mese fa…” aggiunge un altro internauta tenendo così vivo lo scandalo sulla mancata approvazione della lista M5S Spoleto alle elezioni comunali di giugno scorso.
I dubbi di Lucidi invece sembrano sufficienti al presidente della Fondazione Festival dei 2 Mondi e sindaco di Spoleto Umberto De Augustinis, per diramare nel pomeriggio di ieri una “urgente” nota stampa: “E’ necessario precisare” si legge nella nota “che la Fondazione non ha percepito alcuna somma” proveniente dalla Regione Calabria. “Gli incontri tenuti da Paolo Mieli sono curati dal gruppo Hdrà che ne sostiene tutti i relativi costi ed è tenuta al rispetto delle norme in materia di società che il CdA e il Direttore artistico hanno valutato, a suo tempo, solo di ospitare nell’ambito del cartellone ufficiale del Festival”.
Una nota che ha portato il gruppo Hdrà a emettere un proprio comunicato: “Sono assolutamente in linea con quanto scrivono in forma congiunta il Sindaco di Spoleto e il direttore Artistico del Festival. La Regione Calabria, infatti, non ha partecipato al Festival ma è stata ospitata da HDRÀ nell’ambito del format “Gli Incontri di Paolo Mieli” che ormai da cinque anni fa da corredo alle manifestazioni del Festival dei Due Mondi” scrive il presidente Mauro Luchetti “Tale manifestazione è a completo carico del Gruppo HDRÀ, ma ovviamente comunica nell’ambito del festival. La Regione Calabria ci ha chiesto di fornire idee per il rilancio del proprio territorio e abbiamo pensato ad una formula economica per far raggiungere velocemente una visibilità nazionale alle nuove proposte turistiche della Regione. Come scrive infatti la Regione stessa, in una nota diramata da poco, i risultati sono stati eccezionali e il costo della operazione irrisorio (ben al di sotto delle cifre indicate dai media). Stiamo pensando di portare ogni anno un Governatore regionale diverso, a Spoleto, per raccontare il proprio territorio; soprattutto alla luce della grande manifestazione di interesse del pubblico di Spoleto nei confronti del Presidente della regione Calabria che ha puntualmente esposto quali sono le qualità che qualificano oggi la sua regione”.
“Ringrazio il direttore artistico Giorgio Ferrara e tutti i presidenti della Fondazione che si sono avvicendati in questi 9 anni in cui, prima con il format ‘Istinto di conversazione’ dell’indimenticato Oliviero Beha, poi con Mieli, ci hanno consentito di realizzare questo evento” conclude Luchetti.
In effetti da 9 anni i due format di Hdrà hanno avvicinato Spoleto e il suo Festival alle più alte cariche istituzionali, politiche e imprenditoriali del Paese e non solo. A volte una vera e propria “stampella”, come quando il valore degli ospiti di Beha e Mieli superava quelli presenti alla Prima o al Concerto finale. Il tutto, aspetto non secondario, con incontri da sempre aperti gratuitamente al pubblico.
Ma torniamo alla polemica in atto.
Per la verità già dal 6 luglio, il giorno antecedente l’avvio degli “Incontri”, sul sito della Regione Calabria compare una nota in cui si specifica che la stessa sarà main sponsor e il “il logo della Regione presente su tutti i materiali di comunicazione prodotti nonché nelle scenografie di allestimento della location a Palazzo Collicola. Sempre presso il bookshop di Palazzo Collicola, sarà allestito un punto desk informativo dedicato alla Calabria”.
A queste iniziative, cui hanno fatto da cornice anche l’acquisto di spazi promozionali su quotidiani nazionali, una campagna social, le video-interviste concesse a Rainews (lo scorso anno era Raicultura) nonché l’intervento dello stesso governatore Oliviero ospite di Mieli, si è aggiunta la famosa cena a base di prodotti tipici calabresi, curata da una azienda di catering spoletina con il supporto di uno chef stellato calabrese, tenutasi nella antica dimora di Palazzo Vincenti Mareri ed alla quale hanno preso parte un centinaio di persone tra autorità, imprenditori e operatori del settore turistico.
La polemica sta registrando molte critiche da parte degli operatori turistici e dei ristoratori di Spoleto. “La storia del festival” commenta uno di questi “è piena zeppa di interventi di enti e istituzioni pubbliche che hanno sfruttato la nostra manifestazione per promuovere i propri brand, i propri prodotti, dentro alla manifestazione o negli eventi collaterali. E’ molto pericoloso alimentare polemiche così sterili e dannose, visto che gli stessi parlamentari non hanno messo in dubbio la liceità della operazione”.
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