La “bomba” alle Poste? Due flaconi di aloe preparati dalle suore e fermentati per il caldo. Subito rientrato l’allarme scattato alla sede centrale delle Poste di Foligno, dopo l’esplosione di un pacco e la fuoriuscita di liquido.
Un episodio insolito, fortunatamente senza conseguenze per le persone che erano nell’ufficio postale in quel momento, che però, come da protocollo, ha fatto scattare precauzionalmente le tecniche di contenimento tecnico-biologico da parte degli esperti dei vigili del fuoco.
Una volta analizzato il misterioso liquido verde, è arrivata la conferma che l’episodio non aveva nulla a che fare con un attacco terroristico o una forma di intimidazione. Il liquido in questione è risultato infatti essere un preparato di aloe realizzato dalle suore di San Severino Marche. Due flaconi che le suore avevano spedito tramite il servizio postale ad una ragazza di Colle San Lorenzo. Senza mettere in conto, evidentemente, gli effetti del gran caldo sui due flaconi, mandati in frantumi dall’aloe fermentata.
Le suore, contattate dalle autorità folignati, hanno confermato la natura del composto, scusandosi per lo spavento provocato.