Tra le più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo, la birra viene celebrata, premiata, osannata in tutto il globo. Consumata in massiccia quantità anche in Italia, i dati risultano in crescita nel Belpaese. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato da AssoBirra, nel 2019 l’incremento nel consumo è stato del 21% rispetto al 2010.
La birra viene prodotta attraverso la fermentazione alcolica di zuccheri derivanti da fonti amidacee, la più usata delle quali è il malto d’orzo. Fondamentale, oltre al processo di produzione, è anche la spillatura che garantisce di bere una birra fresca con una schiuma perfetta. Chiaramente è essenziale avere uno spillatore di birra professionale
Una volta arrivata allo spillatore infatti la birra viene raffreddata dalla serpentina del motore refrigerante necessario ad abbassare la temperatura del liquido che deve essere erogato. E questo consente di avere nel proprio bicchiere una birra fresca dal gusto intatto. La spillatura, oltre alla maestria dell’operatore, richiede dunque un impianto che non lasci nulla al caso. Dispositivo ed erogatori devono essere di alta qualità per garantire al cliente di gustare la birra perfetta.
Che sia tedesca, irlandese, belga o olandese la fase di spillatura è fondamentale. Infatti questi stili diversi di spillatura, che tengono conto anche dalle differenti quantità di anidride carbonica disciolta in ogni birra, hanno in comune l’obiettivo di servire un prodotto che esprime tutte le sue potenzialità sia in termini olfattivi sia gustativi.
Una corretta spillatura dà come risultato una birra che presenta un giusto cappello di schiuma: per esempio alto e abbondante nella tedesca, equilibrato nella belga o olandese, basso, finissimo e molto persistente nell’irlandese.
Concorderà lo scrittore, poeta e drammaturgo tedesco Goethe che sosteneva come “Conoscere i luoghi, vicini o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica, è vera geografia.”