La Basilica di San Salvatore a Spoleto è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. La cerimonia pubblica ufficiale per attestare l’avvenuta iscrizione del monumento nella World Heritage List dell’Unesco avrà luogo venerdì 6 luglio alle ore 16 presso la Basilica.
Dal 25 giugno 2011 il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e con esso la più significativa testimonianza della Spoleto longobarda: la basilica di San Salvatore.
Il programma della cerimonia ufficiale prevede, alle 16, dopo un breve video introduttivo, i saluti istituzionali del Sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, del Segretario Generale del MiBAC Antonia Pasqua Recchia, del Presidente dell’Associazione “Italia Langobardorum” Andrea Arcai e della Presidente Regione Umbria Catiuscia Marini. A seguire presentazione della basilica a cura di Donatella Scortecci dell’Università di Perugia e poi un intervento di Giorgio Flamini sulle prospettive future del sito UNESCO. Alle 16.50 è previsto un breve concerto jazz eseguito dai ragazzi del Conservatorio di Perugia. Alle 17.15 la scopritura della targa.
Il sito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è stato iscritto nella Lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il sito seriale comprende sette rilevanti complessi monumentali situati lungo tutta la penisola, a Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio-Torba, Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento e Monte Sant’Angelo.
I beni testimoniano l’alto livello artistico raggiunto dai Longobardi che giunti dal nord Europa si stanziarono in Italia dove, tra VI e VIII secolo, svilupparono una nuova e originale cultura che si diffuse nei vasti territori da loro dominati. Il processo di sintesi culturale attuato dai Longobardi, integrando la tradizione classico-romana, la spiritualità del Cristianesimo, gli influssi bizantini e i valori germanici, segnò la transizione tra l’Antichità e il Medioevo Europeo. Il sito seriale testimonia il ruolo cardine svolto dai longobardi nello sviluppo spirituale e culturale della Cristianità europea medioevale, potenziando in particolare il movimento monastico.
L’iscrizione nella Lista dimostra il valore universale eccezionale del sito che deve essere tutelato a beneficio di tutta l’umanità.