Erano le 23 circa di venerdì, quando gli agenti della polizia di Stato di Perugia sono intervenuti nel centro storico della città dopo che alcune persone si erano accorte che una donna stava chiedendo aiuto affacciata alla finestra.
Gli operatori hanno raggiunto la ragazza – una cittadina greca, classe 1989 – trovando l’appartamento a soqquadro e la 33enne visibilmente spaventata. Dopo aver tentato di tranquillizzarla, gli agenti hanno richiesto l’intervento del personale del 118.
Sentita dai poliziotti, ha raccontato di essere terrorizzata dal compagno che, in preda a un raptus di gelosia, era andato in escandescenza afferrandola al collo e aggredendola violentemente con dei calci. Era poi riuscita a divincolarsi e a chiedere aiuto dalla finestra, circostanza che aveva spaventato l’uomo che si era dato alla fuga.
Dopo essere stata accompagnata in ospedale per le cure del caso, la vittima si è recata in Questura per presentare querela, raccontando agli agenti che, da alcuni mesi, il compagno aveva iniziato a mandarle messaggi minacciosi che le avevano ingenerato uno stato di ansia e paura.
Mentre gli operatori erano intenti ad acquisire la denuncia, sono stati informati dalla Sala Operativa che il compagno della donna si trovava presso gli uffici della polizia locale con l’intento di rintracciare la fidanzata che non rispondeva più al telefono.
Informati sull’accaduto, gli agenti della polizia locale hanno accompagnato l’uomo – un cittadino italiano, classe 1991 – presso gli uffici della Questura dove, al termine delle attività di rito, è stato deferito all’autorità giudiziaria per il reato di atti persecutori e lesioni personali aggravate.
Informata sulla possibilità di ricorrere a dei centri antiviolenza, gli operatori hanno invitato la vittima a richiamare in caso di necessità, provvedendo poi a inserire l’evento sull’applicativo SCUDO.