Malaga, Tel Aviv e Genova, una stagione racchiusa in 15 giorni. Il Kodokan Fratta esce sconfitto da tutti e tre gli impegni: Coppa Europa, Campionati Europei e Coppa Italia.
In Spagna il Kodokan era rappresentato dagli azzurri Nicola Becchetti e Stella Brachelente, entrambi, pur mostrando di avere le carte in regola per gareggiare in queste competizioni sono stati sconfitti. Becchetti dal francese Thorel e dall’inglese Shoffield, mentre Brachelente dalla kazaka Sultambekova.
Stesso rullino di marcia anche ai Campionati Europei u 23 di Tel Aviv dove Becchetti non è mai riuscito a mettere in difficoltà l’ukraino Anton Rudnik. Becchetti, che partiva tra le teste di serie visto il quinto posto ottenuto nel 2015 ai campionati continentali di Bratislava, non è riuscito a trovare varchi nella difesa del massiccio avversario e dopo solo due minuti ha dovuto dire addio ai sogni europei e alla stagione.
K.O. anche in Coppa Italia dove Fabrizio Bruni, Gaia Marchetti e Stella Brachelente non sono riusciti a superare il primo turno, una novità per una società abituata a lottare per le medaglie in questa competizione.
“Abbiamo fallito – ammette il tecnico del Kdk Mirco Diarena -, non siamo riusciti a prenderci quello per il quale i ragazzi hanno lavorato duramente per tutta la stagione. Avevamo programmato tutto, le tappe di avvicinamento a queste importanti competizioni sembravano ben organizzate ma qualcosa evidentemente è andato storto. Unica giustificazione, gli infortuni di Becchetti e soprattutto Brachelente, che li hanno costretti ad allenarsi in condizioni precarie. Quando si perde in maniera così netta però non bisogna cercare giustificazioni ma solo provare a capire quali sono stati gli errori che hanno causato la sconfitta. Anche adesso, a freddo, non riesco a individuare i passi falsi è veramente difficile spiegare i motivi di questa debacle. Non rimane che rendere onore alla bravura degli avverai e guardarci negli occhi per capire se abbiamo ancora la forza per tentare nuove imprese. “.
Malgrado le sconfitte in questo finale di stagione il Kdk Fratta ha gareggiato in competizioni che la maggior parte degli atleti e dei club guardano solo sugli schermi del Pc ma questo non sembra rasserenare il tecnico: “Se i ragazzi sono arrivati così in alto è solo per i tanti anni di sacrifici e rinunce. Io non sono riuscito a farli migliorare, non sono stato in grado di farli vincere e finalizzare tutti i loro sforzi quindi la responsabilità di queste sconfitte non può che ricadere su di me“.