Ancora una grande soddisfazione proviene dal Judo altotiberino. Nicola Becchetti, atleta del Kodokan Fratta, ha infatti conquistato la medaglia d’argento in Coppa Europa nella categoria +100kg. Un risultato, quest’ultimo, che va oltre ogni più rosea aspettativa e che proietta il giovane 21enne fra le prime venti posizioni della ranking list europea.
La gara di Sindelfingen (Germania) per Becchetti segnava il ritorno alle competizioni che contano dopo un lungo infortunio. “Siamo venuti in Germania – spiega Mirco Diarena, dirigente del Kodokan Fratta – solo per il training camp. La gara non ci interessava, sapevamo che era fuori dalla nostra portata visto che Nicola era alle prime esperienze fra i senior e con una condizione ancora approssimativa. Dopo il sorteggio abbiamo elaborato una strategia differenziata per ogni avversario. La sconfitta inaugurale con il russo Bisultanov non ci ha per niente demoralizzato anzi ci ha fatto capire che l’infortunio ormai era solo un brutto ricordo e che c’erano le possibilità per provare a fare il colpaccio, arrivato subito al secondo turno, dove Nicola ha battuto per ippon (k.o.) l’ex campione del Mondo Marvin De La Croes. A quel punto nessuno è stato più in grado di fermarlo”.
Con questo piazzamento Becchetti ottiene il nullaosta per partecipare alle gare di Coppa Europa Open, quelle che permettono di stilare la graduatoria per le Olimpiadi. A soli 21 anni, dunque, il gigante del Kodokan Fratta inizia la sua scalata al tetto del mondo. “Sono due anni che ci siamo messi in testa questo obiettivo – prosegue il tecnico – e ce lo siamo preposti contro lo scetticismo di tutti. Nessuno credeva che saremmo potuti arrivare così in alto e migliorarci. Io posso soltanto dire che fino a oggi abbiamo raggiunto ogni obiettivo prefissato. La nostra lunga rincorsa è partita dal titolo regionale, seguito poi da quello italiano, passando per la prima convocazione in Nazionale, la prima medaglia nelle European Cup govanili e la convocazione per l’Europeo di Sarajevo. Adesso che abbiamo vinto anche fra i signori del judo iniziamo una nuova avventura. Quella che ogni sportivo sogna sin da bambino, quella a cinque cerchi. Le possibilità di riuscita sono sempre le stesse: 99% sfavorevoli, 1% favorevoli ma per noi quell’unica possibilità basta e avanza per continuare a guardare avanti”.
Becchetti dopo la gara è rimasto in Germania per migliorare la sua tecnica con i migliori atleti d’Europa e, a questo punto, se vorrà veramente provare ad avvicinarsi al sogno olimpico, dovrà tenere la valigia sempre pronta. “Il nostro – conclude Diarena – è un sogno che costa caro. Le gare di qualificazione alle olimpiadi si svolgono in Stati lontanissimi e sono costose. Io spero che le istituzioni o qualche azienda del territorio vogliano abbinare il proprio nome a quello di un ragazzo nato e cresciuto in una piccola frazione che oggi porta in alto la nostra Nazione. Spero che nella nostra Regione ci siano persone che credono ancora nei valori dello sport, quello autentico lontano dalle scommesse, dal doping o dai fallimenti societari. La nostra, purtroppo è una disciplina poco conosciuta ma che contribuisce alla formazione di tanti giovani che magari, seguendo l’esempio di Nicola, iniziano a passare più ore in palestra sognando di diventare campioni e comportandosi come tali, dicendo no a tante tentazioni che oggi rovinano gli adolescenti. Un campione non ha bisogno di sballarsi perché il vero sballo è vivere la propria vita e lottare per realizzare i propri sogni”.