UMBERTIDE – Due ori, tre argenti e un bronzo. È questo il bottino del Kodokan Judo Fratta ai campionati nazionali Uisp. Sabato e domenica a Seveso (MB) i judoka umbertidesi hanno dimostrato di essere, ancora una volta, fra i migliori d’Italia.
“Un bilancio del genere – afferma il consigliere del club Franco Bruni – per la maggior parte dei club italiani rappresenta un sogno, per noi invece è stata una mezza delusione, vuoi per alcuni giudizi arbitrali sconcertanti o semplicemente perché alcuni dei nostri migliori atleti si sono piazzati a ridosso del podio”.
È il caso di Francesco Caponeri, 5 classificato nella categoria 66kg under 20. Francesco ha perso la medaglia di bronzo all’ultimo secondo. Per Caponeri, autore comunque di un’ottima gara, la delusione è stata doppia perché con la medaglia è svanita anche la possibilità di indossare l’ambita cintura nera.
Medaglia di cartone anche per Federica Bifolchi (63kg under 20). Federica, complice anche una non perfetta forma fisica, ha avuto un rendimento alterno che non le ha permesso di raggiungere il podio.
Nessun problema invece per Nicola Becchetti. L’atleta della nazionale italiana non ha avuto rivali nella categoria dei pesi massimi under 20 e si aggiudicato il titolo di campione nazionale vincendo tutti gli incontri prima del limite.
Stesso discorso per il compagno di Nazionale Matteo Lascialfari che nei 73kg ha dominato la sua categoria dimostrando di essere di un altro livello (lo score parla di 4 match vinti tutti prima del limite).
Soltanto secondi invece il tandem Nicola Sonaglia (81kg under 20) e Veronica Francescangeli (57kg under16). Da entrambi gli atleti lo staff tecnico si aspettava la medaglia più preziosa ma un leggero infortunio per Veronica e una condizione approssimativa per Nicola hanno trasformato l’oro in argento. Grazie a questo piazzamento comunque Veronica ha conquistare la cintura nera a soli 14 anni.
Terzo posto per Gaia Marchetti fermata, più che dalle avversarie, da giudizi arbitrali piuttosto discutibili.
Clamorosa, più che discutibile, la valutazione arbitrale che ha relegato al secondo posto Stella Brachelente. All’atleta del Kdk Fratta è stata assegnata la sconfitta per aver effettuato una tecnica di sacrificio sulla schiena, giudicata dall’arbitro come un atterramento da parte dell’avversaria (come se nel calcio venisse assegnato un rigore senza giocatori avversari in area).
Stessa sorte anche per Giuseppe Di Chello penalizzato per lo stesso movimento da giudici non all’altezza di un campionato nazionale.
In chiaro scuro, infine, le prove di Fabrizio Bruni, Giacomo Marchetti, Francesco Brachelente, Giacomo Fancello e Mattia Marcucci fermati a metà classifica.