Juan Bernabè, le scuse del falconiere licenziato da Lotito: "Pentito e addolorato" - Tuttoggi.info

Juan Bernabè, le scuse del falconiere licenziato da Lotito: “Pentito e addolorato”

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Juan Bernabè, le scuse del falconiere licenziato da Lotito: “Pentito e addolorato”

Gio, 16/01/2025 - 00:03

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(Adnkronos) - Dopo le polemiche e la cacciata dalla Lazio Juan Bernabè oggi chiede scusa. In un video sui social l'ex falconiere dei biancocelesti chiede perdono per il filmato, pubblicato su X, sulla sua protesi peniena che ha scatenato una vera e propria bufera.  

"Volevo comunicare che quelle cose che stanno dicendo di me non hanno senso" dice lo spagnolo, classe 1968. "Devo chiedere scusa per ciò che è successo, sono pentito, addolorato e provo vergogna nei confronti del popolo italiano e, soprattutto, dei genitori di bambini minorenni. Chiedo scusa anche alla tifoseria della Lazio che ha sofferto anche tanto per colpa mia. Chiedo scusa al presidente della Lazio e alla dottoressa Mezzaroma, al presidente perché rappresenta la Lazio, ma non alla sua persona. Spero che un domani, quando parlerà con me, abbia un po' di considerazione nei confronti dei bambini, che amano Olympia perché Olympia è il simbolo della Lazio. Ho fatto quello che potevo fare in 15 anni di Lazio, mi assumo la responsabilità delle conseguenze perché sono un uomo, sono qui per pagare".  

"Parlando con qualche amico mi sono venute le lacrime agli occhi, e credo che questo sia normale. È un momento duro, però il falconiere della Lazio, Juan Bernabè, non è una persona di m... E non capisco perché tante persone che mi insultano non capiscono che nella vita si può sbagliare. Per favore, perdonatemi. Vi chiedo perdono. Il perdono non è niente di brutto, perché anche Gesù Cristo ha perdonato e il perdono ogni volta è il dono più bello che può ricevere una persona", ha proseguito il falconiere. 

"Mi è stato detto che quando mi metto in mutande è una cosa strana: andavo in mutande perché un minuto prima avevo donato il mio completo, pagato con i miei soldi, a tutte le partite. Li ho regalati ai bambini: c’è chi mi chiede la maglietta, chi i pantaloncini o i calzini, quindi sono andato in mutande una volta, ma solo per accontentare la tifoseria della Lazio", spiega. "Non potete immaginare le persone quando hanno visto Olympia: ho visto un ragazzo con leucemia che ha tentato di saltare per accarezzarla, persone e bambini che piangevano e sentito talmente tante belle parole che era impossibile trattenere le lacrime. Girano tante mie foto mentre sto piangendo, spesso mi copro con gli occhiali. Così mi sento anche più tranquillo e non si nota dove guardo". 

"Volevo solo dire queste parole. Chiedo scusa, anzi no, di più. Un abbraccio a tutta la società. La tolleranza è tutto ciò che di bello possiamo avere nella vita. Un abbraccio forte a tutti e forza Lazio", conclude Bernabè. 

 

(Adnkronos) – Dopo le polemiche e la cacciata dalla Lazio Juan Bernabè oggi chiede scusa. In un video sui social l’ex falconiere dei biancocelesti chiede perdono per il filmato, pubblicato su X, sulla sua protesi peniena che ha scatenato una vera e propria bufera.  

“Volevo comunicare che quelle cose che stanno dicendo di me non hanno senso” dice lo spagnolo, classe 1968. “Devo chiedere scusa per ciò che è successo, sono pentito, addolorato e provo vergogna nei confronti del popolo italiano e, soprattutto, dei genitori di bambini minorenni. Chiedo scusa anche alla tifoseria della Lazio che ha sofferto anche tanto per colpa mia. Chiedo scusa al presidente della Lazio e alla dottoressa Mezzaroma, al presidente perché rappresenta la Lazio, ma non alla sua persona. Spero che un domani, quando parlerà con me, abbia un po’ di considerazione nei confronti dei bambini, che amano Olympia perché Olympia è il simbolo della Lazio. Ho fatto quello che potevo fare in 15 anni di Lazio, mi assumo la responsabilità delle conseguenze perché sono un uomo, sono qui per pagare”.  

“Parlando con qualche amico mi sono venute le lacrime agli occhi, e credo che questo sia normale. È un momento duro, però il falconiere della Lazio, Juan Bernabè, non è una persona di m… E non capisco perché tante persone che mi insultano non capiscono che nella vita si può sbagliare. Per favore, perdonatemi. Vi chiedo perdono. Il perdono non è niente di brutto, perché anche Gesù Cristo ha perdonato e il perdono ogni volta è il dono più bello che può ricevere una persona”, ha proseguito il falconiere. 

“Mi è stato detto che quando mi metto in mutande è una cosa strana: andavo in mutande perché un minuto prima avevo donato il mio completo, pagato con i miei soldi, a tutte le partite. Li ho regalati ai bambini: c’è chi mi chiede la maglietta, chi i pantaloncini o i calzini, quindi sono andato in mutande una volta, ma solo per accontentare la tifoseria della Lazio”, spiega. “Non potete immaginare le persone quando hanno visto Olympia: ho visto un ragazzo con leucemia che ha tentato di saltare per accarezzarla, persone e bambini che piangevano e sentito talmente tante belle parole che era impossibile trattenere le lacrime. Girano tante mie foto mentre sto piangendo, spesso mi copro con gli occhiali. Così mi sento anche più tranquillo e non si nota dove guardo”. 

“Volevo solo dire queste parole. Chiedo scusa, anzi no, di più. Un abbraccio a tutta la società. La tolleranza è tutto ciò che di bello possiamo avere nella vita. Un abbraccio forte a tutti e forza Lazio”, conclude Bernabè. 

 

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