di Bernardino Ragni (*)
In applicazione della LR 53/74 il Comune di Spoleto provvide al Censimento dei Beni culturali sparsi nel territorio amministrato.
La recente, discutibile, normativa urbanistica regionale, relativamente al possibile ampliamento di 100 mq di tali beni culturali, concede tre possibilità: non realizzazione dell’intervento, realizzazione ad almeno 30 metri, realizzazione accorpata all’edificio esistente. Tutto dipende dalla classificazione originariamente attribuita, tramite loro schedatura individuale, risalente ad almeno venti anni or sono.
Il Consiglio Comunale cittadino è chiamato a decidere, nei prossimi giorni, della sorte alcuni di questi beni, tramite il cambiamento delle relative schede di classificazione: naturalmente tutte le richieste di modifica giunte al Comune di Spoleto puntano in direzione della maggiore e conveniente edificabilità possibile. Allo stato attuale dell’istruttoria tutte le domande sono state sostanzialmente accolte ma, la decisione del Consiglio Comunale sarà sovrana.
Italia Nostra di Spoleto è vivamente preoccupata per almeno due di tali schede e relativi cambiamenti richiesti e relativo risultato edificatorio: quella riguardante la torre di Collemarozzo, che presenta uno stato di conservazione eccellente, unico del suo genere in tutto il territorio comunale, e il casale con torre dei Pozzaccheri o Bonifica di Teodorico, unico edificio storico rimasto in prossimità di tale importantissima emergenza storico-idraulica, assediata da un feroce sviluppo residenziale e artigianale che la soffoca; l’alterazione e l’incremento del casale sarebbe il colpo di grazia per tale preziosità culturale. Ma anche Collemarozzo sta ricevendo il suo in fatto di alterazione paesaggistico-ambientale, tramite la concessione di costruire un grande edificio di dimensioni, forme, materiali e ubicazione completamente incongrui con l’identità dei luoghi.
Per quanto sopra esposto questa Associazione chiede al Comune di Spoleto e alle Soprintendenze di attivarsi al fine di salvare ciò che resta della falcidiata identità paesaggistica e storica del martirizzato territorio spoletino, procedendo ad un aggiornamento delle schede di cui sopra in modo tale che gli edifici in argomento siano completamente sottratti alla possibilità di qualsiasi, ulteriore, incremento.
(*) Presidente della Sezione spoletina di Italia Nostra