Quest'anno saranno molto pochi i siti che verranno inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale, per la drastica riduzione operata dagli organismi consuntivi dell'UNESCO, che non hanno ammesso alla valutazione del Comitato ben un terzo dei siti proposti dagli Stati membri. La candidatura “Italia langobardorum (568-774 d. C.). Centri di potere e di culto” è stata fortunatamente solo rinviata; non sono ancora noti i motivi di questo rinvio, ascrivibili intuibilmente da un lato alla complessità ed ai notevoli aspetti innovativi che presenta questa nomination “seriale” e, dall'altro lato, alla prima applicazione dei nuovi criteri di valutazione delle candidature seriali da parte dell'UNESCO. La necessità di un miglior equilibrio tra il prototipo Italia Langobardorum e le scelte di fondo dell'UNESCO renderanno forse necessario un supplemento di documentazione per mettere in condizione l´ICOMOS di valutare nel modo più confacente la rete dei beni proposti.
Il parere espresso dall'ICOMOS ha il carattere di un suggerimento non vincolante, i referenti della proposta italiana potrebbero anche decidere di insistere – come sostiene l'Assessorato alla Cultura del Comune di Spoleto – trascurando i rilievi mossi dall'ICOMOS e facendo approdare già il prossimo luglio la candidatura davanti al Comitato mondiale in Spagna, a Siviglia.
Va del resto segnalato che in passato si sono verificati anche casi paradossali, con l'accoglimento da parte del Comitato mondiale dell'Unesco di candidature che l'ICOMOS aveva giudicato negativamente e viceversa, cioè con la bocciatura di progetti nei confronti dei quali l'ICOMOS aveva espresso parere favorevole. Per l'Italia Langobardorum tutto dipenderà dunque dalla decisione che verrà presa martedì prossimo, a Roma, in un incontro fra i rappresentanti dei singoli centri della rete convocato al Ministero per i beni e le attività culturali. Nella circostanza, ai referenti delle località del sito seriale verranno resi noti nel dettaglio i motivi della decisione dell'ICOMOS e le specifiche richieste di integrazione del piano di candidatura: al termine della disamina si valuterà congiuntamente se proseguire l'avventura subito o se optare per una posizione di cautela.
Sempre a Roma verrà definita la sede e la quota associativa della struttura di gestione, l'Associazione Italia Langobardorum, che avrà il compito di operare per la realizzazione di obiettivi e azioni previsti dal Piano di Gestione della candidatura UNESCO e dalle sue successive implementazioni, e perseguirà, ispirandosi ai principi di reciproca solidarietà tra i territori, relativamente al patrimonio longobardo, obiettivi di sviluppo della conoscenza sui beni del patrimonio, di tutela, protezione, valorizzazione degli stessi oltre che di promozione culturale, di sensibilizzazione e di sviluppo socio-economico integrato dei Territori di riferimento, che sicuramente diverranno patrimonio della World Heritage List.