Il conto alla rovescia per la Rete “Italia Langobardorum – Centri di potere e di culto (568-774 d.c.)” è iniziato questo pomeriggio con la firma dello Statuto che i 7 comuni impegnati nel progetto hanno approvato in questo week end.
Alla conferenza stampa, che si è svolta nella residenza d'epoca “Vecchio Mulino” di Campello sul Clitunno, il Sindaco Paolo Pacifici ha ricordato “l'enorme lavoro svolto in questi ultimi mesi da tutte le istituzioni coinvolte”. Giusto per dare l'idea della vastità del progetto, si possono citare le 20 sovraintendenze coinvolte, le 250 persone che seguono e che si sono impegnate per la stesura delle 1100 pagine del dossier e dei 400 e più progetti presenti nel piano di gestione senza dimenticare le 50 istituzioni coinvolte nella preparazione della candidatura e le numerose Accademie nazionali e internazionali che la sostengono.
“Negli incontri di ieri ed oggi – ha spiegato il Sindaco Pacifici – abbiamo preparato e completato i lavori dello Statuto della Rete dei comuni che mira a valorizzare i sette siti coinvolti e le aree circostanti. Si è trattato di un lavoro di studio, di approfondimento storico, di stesura del piano di gestione; abbiamo affrontato una enorme mole di lavoro”. Ma c'è di più: “l'iniziativa coinvolge sette comuni di differente estrazione politica, i cui amministratori sono riusciti a tessere relazioni stringenti, dimostrando come le istituzioni locali abbiano il desiderio collaborare e di creare quel valore aggiunto che sicuramente sarà la carta vincente del progetto”.
Questo progetto in effetti rappresenta un momento molto importante per tutti i comuni coinvolti. Pacifici ha sottolineato come la candidatura Unesco sia uno dei tre momenti fondamentali – nell'ultimo secolo e mezzo, ma anche nel bene e nel male – per la storia di Campello: il primo risale nel tempo, a metà '800 con la realizzazione delle Fonti del Clitunno, poi la recente tragedia della Umbria Olii. “Oggi spero insieme a tutta la popolazione di Campello sul Clitunno che il Tempietto del Clitunno possa presto diventare Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Questi tre eventi stanno ad indicarci quale futuro noi vogliamo costruire, che genere di opportunità vogliamo darci e cosa invece non ci interessa avere”.
La parola passa poi alla dottoressa Angela Maria Ferroni del Ministero per i beni e le attività culturali. La Ferroni ha spiegato quali sono i punti forti di questa “candidatura seriale”, facendo notare che tra gli 878 siti mondiali definiti Patrimonio dell'Umanità non ne esiste nemmeno uno che riguardi i Longobardi. Solo l'Italia è il paese che può vantare l'opportunità di presentare una candidatura su siti longobardi. Questa unicità deriva dal comportamento che ebbero i Longobardi nelle loro conquiste. Mai questa popolazione costruì luoghi religiosi o di culto e solo quando arrivarono in Italia, a contatto con la cultura romana e greca, iniziarono ad edificare luoghi religiosi o di culto. “Presupposti questi che fanno assolutamente ben sperare nel successo dell'iniziativa – ha detto l'Assessore alla Cultura del Comune di Spoleto Giorgio Flamini – abbiamo lavorato bene, con molta volontà. Abbiamo realizzato un grande dossier e vantiamo il sostegno internazionale di molti paesi ed a giugno, a Siviglia, non c'è ragione per cui la candidatura non debba essere accettata”.
“Il progetto ha un valore simbolico fortissimo – sottolinea il Vice Sindaco di Benevento Raffaele del Vecchio -, ha il merito di unire, grazie alla candidatura seriale, tutta l'Italia da nord a sud passando per il centro, con Spoleto e Campello. Ha il merito di valorizzare il territorio, con una sfida di notevole rilevanza, che incentiva un senso civico rinnovato. Ed infine avrà l'indubbio merito di incrementare fortemente il flusso turistico a vantaggio di tutti i settori”.
In conclusione, la Rete dei Comuni ha nei mesi lavorato dando prova di una grande forza di volontà, di uno spiccato spirito di collaborazione e sussidiarietà, promuovendo il territorio, la storia, la cultura ed infine il turismo. Una dimostrazione di come nel nostro Paese sia ancora possibile cooperare per raggiungere risultati di tutto rispetto che valorizzino il passato per avere un futuro sostenibile.
All'evento erano presenti Attilio Vuga (Sindaco di Cividale del Friuli), Romano Chierichetti (Sindaco di Castelseprio), Andrea Ciliberti (Sindaco di Monte Sant'Angelo), insieme ai già ricordati Raffaele Del Vecchio e Giorgio Flamini. Non era presente all'iniziativa il Comune di Brescia che firmerà lo Statuto nei prossimi giorni.
Al termine della conferenza, facendo una vera e propria sorpresa a tutti gli invitati, il Sindaco Paolo Pacifici ha consegnato il Premio “Ulivo d'Oro” al sindaco di Cividale del Friuli Attilio Vuga e alla dottoressa Angela Maria Ferroni. Lo scorso anno il Premio era stato consegnato alla Fondazione Giulio Loreti, alla Associazione Contemporanea di Loredana Bucchi e alla Associazione “La Fortezza” di Ann Wood.
Un ampio servizio sui lavori per lo Statuto e la conferenza andrà in onda sabato prossimo dalle 14 nel corso del format di Tuttoggi.info su Sky943 e UmbriaTv