Il maxi parcheggio da oltre 820mila euro a Norcia nei pressi di Porta Romana non si farà. Per lo meno non nel terreno individuato dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Nicola Alemanno.
Lo ha stabilito il Tar dell’Umbria, accogliendo il ricorso presentato dai proprietari del terreno (difesi dagli avvocati Endrio Coccia e Fabio Coccia). La sentenza – datata 22 marzo 2021 – stabilisce in sostanza che alla base degli atti del Comune di Norcia ci sia un “difetto di istruttoria, per mancata valutazione di altri siti, e di motivazione circa la scelta dell’area”.
La vicenda nasce da un finanziamento ottenuto dal Comune da Dipartimento nazionale della protezione civile di oltre 820mila euro per realizzare un parcheggio alle porte di Norcia. Questo perché l’area nei pressi di Porta Romana è stata occupata dopo il terremoto del 2016 prima dal Coc (nella foto l’area dopo le scosse di fine ottobre) e poi da strutture temporanee. Ed anche altre zone della città di San Benedetto prima utilizzate come parcheggi hanno lasciato spazio a prefabbricati ed attività delocalizzate.
Il Comune, quindi, aveva individuato un’area privata non distante da Porta Romana dove poter realizzare un parcheggio. Dunque tra marzo ed aprile 2020 l’ente locale ha emesso prima una delibera di Giunta, poi un decreto sindacale per avviare la requisizione ed occupazione delle aree “in via temporanea d’urgenza” per 3 anni “e comunque fino allo scadere dello stato di emergenza”. Atti contro i quali i proprietari dell’area (grande circa 13mila mq) hanno presentato ricorso, vincendolo.
Scrivono dunque i giudici (qui la sentenza integrale) che “contrariamente a quanto affermato dalla difesa erariale, non emerge dagli atti di causa che siano state valutate le aree alternative – presenti in zona ed evidenziate dalla parte ricorrente anche con l’ausilio di relazioni tecniche – che potrebbero consentire la realizzazione dell’intervento per cui è causa anche con minore impatto, laddove la scelta fosse caduta su un’area già urbanizzata. Ciò tenuto anche conto che l’area a parcheggio da sostituire temporaneamente misurava 2.328 mq, mentre quella occupata ha una estensione di circa 13.000 mq.
Non appare trascurabile la circostanza che l’opera da realizzare avrebbe comunque una natura temporanea; all’esito dei tre anni l’area dovrebbe tornare nella disponibilità dei proprietari. Tuttavia, anche alla luce delle opere necessarie per la mitigazione del rischio alluvionale cui fa riferimento la stessa difesa comunale, difficilmente sarebbe possibile ripristinare lo status quo ante“.
Sulla sentenza interviene anche il gruppo di opposizione “Noi per Norcia” (Giampietro Angelini, Cristian Coccia, Antonio Duca e Pietro Iambrenghi).
“Noi per Norcia, fin da subito, – viene ricordato – aveva espresso le proprie riserve e perplessità circa l’ulteriore e deleterio consumo di suolo che si sarebbe realizzato e che non teneva affatto conto della possibilità di recupero delle aree già presenti nel territorio e che oggi sono state temporaneamente occupate da strutture di delocalizzazione che dovranno essere smontate non appena effettuata la ricostruzione. Ci auguriamo che, a questo punto, coloro che hanno deciso di realizzare questa faraonica opera senza tener nel debito conto l’enorme quantità di soldi che sarebbe costata e le possibili soluzioni alternative, siano chiamati a rispondere dei soldi pubblici che sono stati sperperati”.