Categorie: Eventi Umbria | Italia | Mondo

Istinto di conversazione, si parla di politica e bellezza al Festival dei 2Mondi/Foto

Primo e secondo tempo. Sabato pomeriggio e domenica mattina, come da format. A Palazzo Collicola un altro appuntamento di Istinto di Conversazione, a una settimana dall’apprezzatissimo primo confronto.

Primo tempo. Sala gremita, questa volta si è parlato di politica e bellezza. Ispirati da Oliviero Beha, sciamano della parola, gli ospiti sono stati Gabriele Lavia e suo figlio Lorenzo; Pamela Villoresi e sua figlia, Eva Pogany; Tommasso Cerno e sua madre, Lilia De Bella.

Si comincia con il film di Riccardo Sorrentino “La grande bellezza”. Per Tommaso Cerno, che ha paragonato Sorrentino a Fellini sottolineando come questi però sia irraggiungibile e come siano diverse le Roma raccontate, ‘nascente’ nel caso del regista romagnolo e ‘decadente’ nel caso di Sorrentino: “In questo paese il tema generazionale che non si risolve mai ce l’abbiamo nella cultura e nell’arte. Ecco perché capolavori come la Grande Bellezza non vincono premi”. E a proposito del Festival di Cannes ha aggiunto: “Normale che una giuria francese guidata dagli Americani non abbia capito quel film”.

Il tema della decadenza è tuttavia l’occasione per gettare uno sguardo sugli anni 60 e 70. Lilia de Bella, mamma dello scrittore e giornalista Tommaso Cerno, dice di aver “un ricordo folgorante di quegli anni in cui i politici dicevano quello che i politici dicono oggi, solo che oggi lo fanno passare per nuovo. Una vera recita”.

E, a proposito di recite, Cerno, autore de L’Inferno,la commedia del potere ha affermato che “nel Paese del politicamente corretto, le parole iniziano sempre dopo. Si parla per perifrasi per non dire nulla. Oggi”, ha aggiunto, “viviamo in Paese addormentato. Ma già che la sera sia tornato a parlare di politica a tavola è un segnale che le cose stanno lentamente cambiando”.

Domenica, nel secondo tempo del dibattito, si parla di Papa e auto di lusso. Di ricchezza e povertà. “Non si possono vedere preti e suore su auto di lusso, dice il Papa”, ricorda Beha. “Lo pensa davvero o è solo un’ esigenza di comunicazione?”. Atei e credenti in campo, ciascuno con le proprie visioni. Sull’essere credenti in particolare, Cerno sostiene che “In italia è abbastanza inutile chiederselo. Che tu lo voglia o meno finisci comunque per rientrare nella categoria del cristiano italiano”. E sull’ultima Enciclica afferma: “E’ una specie di confessione della Chiesa precedente”. Per Pamela Villoresi, invece, “Non bisogna buttar via il bambino e l’acqua sporca: qualsiasi percorso di fede serve a dare risposte alla vita”. Poi si è parlato di corpo e anima. Sport e vizi. Paure e qualche virtù.