“Nudus et pauper – Il significato della scelta francescana di povertà nell’interpretazione di Bonaventura da Bagnoregio”. E’ questo il titolo del convegno in programma venerdì 1 dicembre 2017 alle ore 16 al Cenacolo San Marco di Terni in occasione dell’VIII centenario della nascita di San Bonaventura.
Il convegno è promosso dall’Istess con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali e la collaborazione della Facoltà di Teologia e della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma e il patrocinio del Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio.
“Il convegno – spiega Stefania Parisi, direttore dell’Istess – prende in considerazione la specificità del carisma francescano delle origini, riletto attraverso l’insegnamento bonaventuriano che ne ha sintetizzato e codificato per il futuro gli aspetti caratterizzanti. L’aspetto peculiare di tale carisma, secondo Bonaventura, risiede nella scelta della povertà volontaria come profezia della “novità” evangelica e della universale fraternità in cui è inclusa anche la natura intera”.
“Il grande tema della povertà, congiunto con quello dell’amore al creato – aggiunge Parisi – sono infatti la risposta che si volle dare con il francescanesimo ai problemi spirituali emergenti nella società del XIII secolo in profonda trasformazione.E sono proprio le tensioni presenti nella chiesa e nella società di quel tempo, prevalentemente incentrate sul significato e valore della scelta di povertà, che rendono interessante rileggerne le tematiche allora emerse e stimolano a cogliere l’attualità delle risposte da Bonaventura offerte ai calunniatori e detrattori del suo tempo e illustrate da lui agli studiosi e ai giovani frequentati i suoi corsi di teologia all’Università di Parigi”.
Nelle relazioni del convegno verranno esaminati gli aspetti storico-filosofici delle lotte teologico – dottrinali e le vicende che hanno portato all’edizione dell’Opera Omnia dei Padri Quaracchi e anche le icone bonaventuriane presenti sul territorio ternano.
Aprirà il convegno padre Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia, seguiranno le relazioni: “La rilettura della povertà francescana fatta da San Bonaventura, snodo delicato del passaggio dall’intuizione all’istituzione” a cura di padre Prospero Rivi dell’Antonianum di Bologna; “Poveri ma tenaci: Fedele da Fanna, Bernardino da Portogruaro e l’edizione dell’Opera Omnia di Bonaventura” a cura di Barbara Faes, anch’essa docente all’Antonianum di Roma; “Dal Doctor Seraphicus a San Bonaventura. Due opere d’arte umbre a confronto: l’arazzo del Sacro Convento e la pala di Piermatteo d’Amelia per i frati conventuali di Terni” a cura di Giuseppe Cassio – storico dell’arte. Presiede e modera padre Pietro Messa e conclude Stefania Parisi, direttore dell’Istess.