Israele, sparatoria a Tel Aviv: diversi feriti. Tregua a rischio? - Tuttoggi.info

Israele, sparatoria a Tel Aviv: diversi feriti. Tregua a rischio?

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Israele, sparatoria a Tel Aviv: diversi feriti. Tregua a rischio?

Sab, 18/01/2025 - 19:03

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(Adnkronos) - Una sparatoria avvenuta nella zona meridionale di Tel Aviv oggi, 18 gennaio, alla vigilia della tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, ha provocato diversi feriti. Lo ha reso noto la polizia israeliana spiegando che l'uomo che ha sparato è stato ucciso e che numerosi uomini sono stati inviati sul luogo della sparatoria. Secondo quanto riferito dai media, la polizia indaga per un "possibile attacco terroristico". 

Un portavoce del servizio di ambulanze Magen David Adom ha spiegato che i medici stanno curando un uomo con ferite moderate e che ''il terrorista è stato eliminato''. 

Oggi intanto anche le sirene dell'allarme antiaereo sono tornate a suonale nelle zone di Gerusalemme e Tel Aviv, mentre le forze israeliane (Idf) hanno confermato che sono stati intercettati due missili, lanciati dallo Yemen.  

A meno di 24 ore dall'entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza che scatterà domani mattina alle 8:30, restano comunque i timori per la durata di quella che appare una tregua fragile. Netanyahu alla fine ha dato il via libera all'accordo nonostante il dissenso dell'estrema destra di governo guidata da Itamar Ben Gvir che ha minacciato l'addio del suo partito all'esecutivo.  

Le incertezze maggiori riguardano soprattutto la seconda fase dell'accordo con Hamas, ovvero quella che scatterà dopo 16 giorni e che prevederebbe il rilascio di tutti gli ostaggi, compresi i militari, il ritiro completo di Israele dalla Striscia e il cessate il fuoco permanente. Netanyhau ha ottenuto garanzie sia dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quanto dal futuro inquilino della Casa Bianca Donald Trump, che potrà riprendere la guerra nella Striscia di Gaza se non dovesse reggere la seconda fase dell'accordo con Hamas.  

Uno scenario che spaventa non poco i parenti degli ostaggi che oggi hanno chiesto al premier di accelerare sui negoziati delle fasi successive. "Chiediamo con urgenza accordi rapidi per garantire che tutte le fasi dell'accordo siano attuate e sottolineiamo che i negoziati per le prossime fasi dovrebbero iniziare prima del sedicesimo giorno", il messaggio inviato dai familiari a Netanyahu. 

(Adnkronos) – Una sparatoria avvenuta nella zona meridionale di Tel Aviv oggi, 18 gennaio, alla vigilia della tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, ha provocato diversi feriti. Lo ha reso noto la polizia israeliana spiegando che l’uomo che ha sparato è stato ucciso e che numerosi uomini sono stati inviati sul luogo della sparatoria. Secondo quanto riferito dai media, la polizia indaga per un “possibile attacco terroristico”. 

Un portavoce del servizio di ambulanze Magen David Adom ha spiegato che i medici stanno curando un uomo con ferite moderate e che ”il terrorista è stato eliminato”. 

Oggi intanto anche le sirene dell’allarme antiaereo sono tornate a suonale nelle zone di Gerusalemme e Tel Aviv, mentre le forze israeliane (Idf) hanno confermato che sono stati intercettati due missili, lanciati dallo Yemen.  

A meno di 24 ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza che scatterà domani mattina alle 8:30, restano comunque i timori per la durata di quella che appare una tregua fragile. Netanyahu alla fine ha dato il via libera all’accordo nonostante il dissenso dell’estrema destra di governo guidata da Itamar Ben Gvir che ha minacciato l’addio del suo partito all’esecutivo.  

Le incertezze maggiori riguardano soprattutto la seconda fase dell’accordo con Hamas, ovvero quella che scatterà dopo 16 giorni e che prevederebbe il rilascio di tutti gli ostaggi, compresi i militari, il ritiro completo di Israele dalla Striscia e il cessate il fuoco permanente. Netanyhau ha ottenuto garanzie sia dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quanto dal futuro inquilino della Casa Bianca Donald Trump, che potrà riprendere la guerra nella Striscia di Gaza se non dovesse reggere la seconda fase dell’accordo con Hamas.  

Uno scenario che spaventa non poco i parenti degli ostaggi che oggi hanno chiesto al premier di accelerare sui negoziati delle fasi successive. “Chiediamo con urgenza accordi rapidi per garantire che tutte le fasi dell’accordo siano attuate e sottolineiamo che i negoziati per le prossime fasi dovrebbero iniziare prima del sedicesimo giorno”, il messaggio inviato dai familiari a Netanyahu. 

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