Mori, oltre il terrorismo. Ieri pomeriggio sulla terrazza dell’hotel Lidò, si è tenuto un incontro con il generale Mario Mori, autore del libro ‘Oltre il terrorismo, soluzioni alla minaccia del secolo’. Si tratta di un saggio sull’analisi dei meccanismi all’origine della minaccia terroristica in Europa e Medio Oriente, che racconta l’evoluzione storica dei principali gruppi armati della Jihad, con schede biografiche, dati statistici e soluzioni pratiche su come affrontare, contenere e superare il terrorismo del nuovo secolo.
Con il senatore Altero Matteoli, Fausto Cardella, procuratore generale della Repubblica a Perugia, e Francesco Messina, questore di Perugia Erika Pontini, giornalista de La Nazione ha coordinato un dibattito sull’analisi dei meccanismi all’origine della minaccia terroristica in Europa e Medio Oriente, sull’evoluzione storica dei principali gruppi armati della Jihad e su soluzioni pratiche su come affrontare, contenere e superare il terrorismo del nuovo secolo.
“Oggi il terrorismo gioca su livello mondiale – è stato detto dagli ospiti – e anche l’attività di contrasto deve giocarsi su questo piano”. Ecco perchè occorre “uno sforzo di fantasia”, per immaginare un’Europa, “non solo economica” che possa coordinare a livello globale le indagini e le azioni di contrasto. Un lavoro “di squadra” con professionisti di altissimo profilo come quelli che – è stato rimarcato – abbiamo in Italia. Perché “chi si trova a gestire sul campo la minaccia incombente deve lavorare senza però innalzare il sentimento di paura e su questo gli operatori chiedono “una mano per farlo comprendere ai cittadini e agli amministratori locali di collaborare fattivamente. Perché sulla sicurezza non si può derogare”.
Perché, “Il terrorismo islamico – ha detto il generale Mori – è come un tarlo che ha aggredito un bel mobile. Il terrorismo oggi è un pericolo per le persone e non per gli stati. Ma se noi lasciamo crescere la colonia di tarli negli anni si mangiano la credenza. Il terrorismo, se lo lasciamo progredire, ci mina dall’interno, tocca i nostri riferimenti e ci porterà nel lungo periodo alla fine del nostro modo di concepire la vita e la società. E’ questa la prospettiva che deve spaventare”.
Bruzzone, sull’omicidio stradale. L’evento di sabato ha visto lo svolgimento della tavola rotonda “Dalla Sicurezza all’Omicidio Stradale”, organizzata dal Rotary Club Perugia-Trasimeno in collaborazione con l’Isola del Libro Trasimeno. Il giornalista de Il Messaggero, Italo Carmignani ha moderato il dibattito tra Roberta Bruzzone, criminologa e scrittrice nonché ex pilota, Stefano Spagnoli, Presidente Nazionale Consap, e Flaminio Monteleone, Sostituto Procuratore del Tribunale dei Minori.
Sono stati affrontati i temi della prevenzione, dell’educazione dei giovani e della nuova legge sull’omicidio stradale, degli strumenti di controllo e repressione in mano agli operatori e alla giustizia, ma su tutto l’importanza della piena consapevolezza sui rischi che atteggiamenti scorretti comportano. Al termine della tavola rotonda, con il Past Presidente del Rotary Club Perugia-Trasimeno Luigi Gargiulo come moderatore, il Presidente del club Francesco Allegrucci ha provveduto alla consegna degli attestati di partecipazione al corso “Io Guido Sicura” alle sei donne Simona Bartolucci, Sonia Romaniello, Patrizia Giuglini, Barbara Dacapiti, Roberta Ciatti e Claudia Cipolloni. “Ringrazio gli esperti e l’associazione Isola del Libro con cui abbiamo avuto un connubio eccellente”, ha detto il Presidente del Rotary Club Perugia-Trasimeno Francesco Allegrucci. “Un grazie doveroso anche agli sponsor come Servizi Associati ed AD Motor che ci sono vicini e naturalmente all’Autodromo di Magione “Abbiamo iniziato 8 anni fa il percorso di guida sicura – ha detto invece il Past Presidente del Rotary Club Perugia-Trasimeno Luigi Gargiulo – e ad oggi abbiamo formato circa 82 persone. Questo perché siamo sensibili al tema della sicurezza stradale e della prevenzione e cerchiamo pertanto di dare il nostro contributo”. Chiusura del presidente dell’Autodromo dell’Umbria di Magione Giorgio Alberton: “Ringrazio tutti i presenti per la partecipazione. Noi come autodromo sia assolutamente aperti alle questioni riguardanti la sicurezza e la prevenzione. Lo dimostrano questi eventi e lo dimostra il fatto che andiamo nelle scuole a formare i giovani perché l’autodromo non insegna solo la velocità, ma soprattutto la sicurezza a tutti i livelli”.
(s.m.)