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Iscrizioni in B, la parola alle carte: i ricorsi di Reggina e Lecco e la diffida del Perugia

Inizia la battaglia per la B a suon di carte bollate. Con la Reggina e il Lecco – escluse dai giudizi di Covisoc e Commissione infrastrutture – che hanno preparato con largo anticipo il ricorso che sarà discusso entro il 6 luglio (prima della decisione del Consiglio federale). E il Perugia che ha risposto con una diffida, mettendo nel mirino la formazione lombarda, dato che la sola esclusione della Reggina porterebbe alla riammissione in B del Brescia.

I due punti del ricorso della Reggina

I legali della formazione dello Stretto puntano sulla discrasia tra la tempistica concessa dal Tribunale di Reggio Calabria (anche se la sentenza con cui è stato accettato il piano di salvataggio non è ancora, di fatto, definitiva). E su quei 10 giorni in più che la giustizia civile concedeva loro rispetto a quella sportiva, che fissava al 20 giugno il termine perentorio per dimostrare di avere tutte le carte in regola, anche dal punto di vista dei pagamenti e dei versamenti dei contributi.

Tra l’altro, si farà leva sulla stabilità finanziaria ritrovata dalla società. Che potrebbe essere messa in discussione dalla mancata partecipazione alla Serie B, anche con conseguenze sui creditori.

Nei Palazzo dello sport, però, si storce la bocca, considerando anche che a gennaio il club amaranto ha sfruttato una norma legittima dal punto di vista civilistico, ma che di fatto l’ha favorita rispetto agli impegni economici sostenuti dalle altre squadre.

Nell’immediato, inoltre, verrà chiesto di annullare l’esecutività del provvedimento di primo grado, cosa che, riammettendo, anche se temporaneamente, la Reggina in B, ribalterebbe la prospettiva di tutto l’iter.

Le ragioni del Lecco

Il Lecco, che ha vinto i playoff sul Foggia, gode delle simpatie di gran parte del mondo sportivo e della stampa nazionale. “Io il campionato l’ho vinto” continua a tuonare il presidente Paolo Di Nunno.

I suoi legali, al di là dell’aspetto emotivo, puntano sulla tempistica ristretta per ottenere le autorizzazioni per avere lo stadio di Padova per le gare interne. Giunte, con l’ok della Prefettura della città veneta, all’indomani del 20 giugno.

Il 17 giugno il Lecco aveva inviato una pec chiedendo una deroga in virtù dello slittamento dei playoff, terminati il 18 giugno. Una pec, però, alla quale non aveva ottenuto risposta.

La diffida del Perugia

Tuttomercatoweb ha anticipato la notizia, che ha poi trovato conferme negli ambienti biancorossi, della diffida presentata dal Perugia, che non intende seguire passivamente il giudizio sportivo (né, eventualmente, quello amministrativo che dovesse seguire in questa rovente estate).

Attraverso l’avvocatessa Giani la società del presidente Santopadre ribadisce la perentorietà delle scadenze da rispettare. Cosa, tra l’altro, confermata anche dall’Assemblea di Lega.

Il Brescia in attesa

Per ora spettatore, ma interessatissimo, il Brescia, dopo che il Collegio di Garanzia aveva dichiarato inammissibile il suo ricorso per l’iscrizione al campionato di Serie B. Il club lombardo aveva infatti presentato appello contro la posizione, espressa dalla Lega di Serie B, di dichiarare irricevibile la domanda di iscrizione al prossimo campionato cadetto. Ora spetta agli altri difendersi. Semmai, i legali di Cellino sono pronti a presentare nuovamente le loro carte.

Le tappe

Le tappe per conoscere quali squadre effettivamente parteciperanno alla prossima Serie B sono note. I ricorsi delle squadre escluse vanno presentati entro il 5 luglio, così che il Consiglio federale possa esprimersi il 7. Tra il 20 e il 21 luglio potrebbero essere fissate le eventuali udienze del Collegio di garanzia, ultimo gradino della giustizia sportiva.

Le formazioni a diverso titolo interessate potrebbero però ricorre alla giustizia amministrativa. Con una possibile udienza davanti al Tar ai primi di agosto e al Consiglio di Stato a fine mese. Ben oltre, quindi, la data del 18 agosto fissata per l’inizio del prossimo campionato di Serie B.