Licenziate. In tronco. La colpa? Essersi rivolte al sindacato. La brutta vicenda è accaduta a 4 lavoratrici di Perugia. Tutte dipendenti di un franchising di calzature, il cui marchio, noto in tutto il mondo, ha un suo punto vendita anche in pieno corso Vannucci. Ed è proprio qui che si è verificato “il fattaccio”, sul quale sarà chiamato ad esprimersi a breve il giudice del lavoro.
Il negozio, attivo da anni, da qualche tempo avrebbe cambiato gestione. Ed è proprio con la nuova conduzione che sarebbero iniziati i problemi: orari e turni non previsti da contratto ma imposti alle dipendenti, atteggiamenti intimidatori e vessatori. Ma il collasso della situazione è arrivato proprio quando le dipendenti, a dir loro esasperate, si sono rivolte al sindacato per avere consigli e sostegno per far valere i prorpri diritti. In una conversazione, registrata dalle 4 donne, e resa nota dal sindacato, il titolare avrebbe risposto così: “O si fanno le cose come dico io, senza se senza ma, o ve ne andate a casa. Perché chi va dai sindacati per me ha chiuso…. non so chi vi ha dato questa dritta ma avete fatto una toppata allucinante scordatevi da adesso le ferie e i permessi, perché io lo posso fare….Voi qui rompete solo i coglioni tutto quello che fate si rovina con queste stronzate per ripicca quest’anno non fate le ferie a luglio ed agosto cosi vi imparate ad andare a parlare co’ ste teste di cazzo di sindacato. E da adesso in poi avrete una raffica di lettere di richiamo per ogni cazzata, non potete capi quante, è un attimo fate attenzione mi avete proprio fatto incazzare e da sti sindacati non ci si va…”.
Il caso, così come raccontato dal segretario regionale del sindacato Ugl Enzo Gaudiosi ha tutti i presupposti per rientrare nel quadro del mobbing e della discriminazione. Per questo dopo un primo, fallito tentativo di una trattativa bonaria con i titolari adesso si andrà per le vie legali. A tutelare le quattro donne sarà l’avvocato Filippo Calabrese.
(Sa.Mi.)
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