Ben 104 strutture per anziani multate (e rispettivi titolari in molti casi denunciati) nell’ambito dei controlli per il Coronavirus. In totale finora sono state 601 le residenze protette e sanitarie oggetto di verifiche, il 17% delle quali ha evidenziato irregolarità. Tra queste 5 sono in Umbria, sia in provincia di Perugia che di Terni.
I controlli sono stati effettuati negli ultimi 2 mesi da parte dei carabinieri per la Tutela della salute (Nas) e l’esito reso noto nelle ultime ore, dopo che è esploso il caso di Trivulzio e della Lombardia.
Nel mirino dei militari dell’Arma, la rispondenza delle strutture controllate ai requisiti di legge.
I controlli alle strutture per anziani in Umbria
Al termine di mirate verifiche volte ad assicurare la corretta erogazione di prestazioni sanitarie ed assistenziali, sono stati denunciati alle competenti Procure della Repubblica 5 titolari di altrettante strutture per anziani ubicate nella Regione Umbria.
I controlli hanno consentito di individuare 65 ospiti “non autosufficienti” su 89, giudicati tali da personale delle Usl dell’Umbria su specifica richiesta dei carabinieri. L’escamotage – secondo gli inquirenti – permetteva di aggirare le previste autorizzazioni regionali e ridurre il personale qualificato per l’assistenza.
Denunciati anche 43 medici di base
Nel prosieguo delle indagini, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria anche 43 medici di medicina generale. L’accusa per loro è di aver redatto false attestazioni di autosufficienza in favore dei propri assistiti. Gran parte degli anziani erano stati giudicati già invalidi dalla Commissione per invalidità civile dell’Inps con necessità di assistenza continuativa.