Un principe Etrusco sepolto con i suoi familiari? Nell’ipogeo recentemente scoperto a Città della Pieve uno dei sarcofagi riporta un’incisione sulla quale si concentrerà il lavoro degli studiosi.
C’è stata profanazione? Uno dei punti da approfondire è se l’ipogeo sia stato o meno profanato e in che epoca questo sia avvenuto. Non è raro infatti che tombe simili a queste siano stato oggetto di “visita”. Del resto sembrerebbe che tra il coperchio e la base delle urne filtri della luce, ma se pure è valida questa teoria d’altro canto la parte franata all’interno della camera potrebbe nascondere ancora qualche sorpresa agli occhi degli archeologi.
“Ritrovamento di interesse culturale archeologico. E’ assolutamente vietato l’accesso ai non autorizzati”. Recita così il cartello affisso dall’amministrazione nella zona coinvolta dal ritrovamento. Perché se le ipotesi fin qui fatte fossero confermate, non solo saremmo al più rilevante ritrovamento etrusco effettuato in zona, ma potrebbe anche essere solo una parte di quanto nascosto sotto terra. Il Comune di Città della Pieve ha mostrato subito grande sensibilità, mobilitando immediatamente chi di competenza e provvedendo alla messa in sicurezza dell’area grazie all’intervento della polizia municipale del comandante Giuseppe Padricelli e della compagnia dei carabinieri di Città della Pieve che ha piantonato l’area anche nella notte. Il foro che aprendosi ha dischiuso il “tesoro” è stato coperto al fine di evitare che la pioggia potesse danneggiare i reperti.
Massima attenzione allo scavo. Sul posto del ritrovamento, da lunedì presidiato giorno e notte dai carabinieri, ieri mattina per il sopralluogo sono arrivati gli archeologi della Soprintendenza, il sindaco di Città della Pieve Fausto Scricciolo e l’assessore alla cultura Carmine Pugliese, la polizia municipale, i carabinieri del nucleo operativo e della locale stazione, i tecnici del Comune. L’intenzione sembra essere quella di procedere al più presto alla messa in sicurezza della tomba e dei reperti. “Speriamo fin da ora – spiega il sindaco – che queste bellezze restino a Città della Pieve e siano al più presto offerte agli occhi del pubblico”.