Jac. Bru.
Sono letteralmente imbufaliti i commercianti e i residenti della metà di Viale Trento e Trieste più vicina alla stazione ferroviaria, costretti ogni giorno a ripulire dai cumuli di foglie secche le pertinenze dei loro negozi e abitazioni. “Non che gli operatori ecologici non passino, intendiamoci, ma se il loro lavoro si limita ad ammassare nelle aiole le foglie secche cadute dagli alberi è chiaro che basta una folata di vento per farle tornare in mezzo al marciapiede, o addirittura dentro i negozi”, denunciano alcuni esercenti a Tuttoggi.info.
Il problema secondo loro sta a monte, quando l’amministrazione comunale decise di sostituire gli alberi di giuda e gli oleandri con querce nane: “sempreverdi” assicurò qualcuno. Basta guardarle un secondo per capire che non è così. “Non solo le piante non sono sempreverdi – incalzano commercianti e residenti – ma perdono foglie in tutti i periodi dell’anno. Foglie che invadono completamente il marciapiede e che certamente non sono un bel biglietto da visita per i turisti che arrivano a Spoleto in treno e per i quali Viale Trento e Trieste è la principale via d’accesso alla città”.
Il problema, inoltre, non sarebbe solo “esteriore”. Sempre stando a quanto riferiscono gli esercenti, le foglie e le ghiande cadute dalle querce ostruirebbero spesso i tombini della zona, mentre le radici degli alberi di qui a poco potrebbero divellere le mattonelle del marciapiede. “Ci dissero che le querce sarebbero diventate alte non più di 2 metri – sottolinea il titolare di un esercizio commerciale – e invece sono arrivate a sfiorare i 5-6 metri. La sede stradale non può contenere le radici ancora a lungo”.
Una situazione che sta degenerando, dunque, e che un gruppo di cittadini non è più disposta a tollerare, tanto da pensare di raccogliere firme per una petizione se chi dovere continuerà a non rispondere agli appelli. Come se non bastasse, ai disagi connessi al fogliame e agli alberi si aggiungono i cattivi odori dei bisogni che i tantissimi cani portati a spasso lungo il Viale lasciano sulle aiole e che nessuno, se non gli stessi commercianti armati di ramazza e paletta, pulisce.