I partiti scendono in campo e fanno quadrato intorno ai consiglieri comunali che negli ultimi giorni hanno ricevuto intimidazioni e critiche feroci per aver condiviso la mozione di sfiducia al sindaco e magistrato di Cassazione Umberto De Augustinis.
Dunque dentro alla fu maggioranza c’è chi proprio non ci vuol stare a discutere la sfiducia, arrivando a inviare sms e messaggi su whattsapp dai toni minatori pur di far cambiare idea ai firmatari.
Non tutti sono finiti nel mirino; di sicuro ci sono i 3 medici consiglieri e qualche collega delle liste civiche.
Tuttoggi ha potuto visionare alcuni di questi messaggi firmati ora da un assessore, ora da un consigliere comunale, ma tutti col chiaro intento di far recedere il destinatario dalla sfiducia.
“Ritorna in te”, “Te ne pentirai”, “Devi vergognarti” sono solo alcuni dei post e sms recapitati e che rendono illuminante come certi politici siano precipitati a livelli così bassi.
Un esponente della lista civica di Laboratorio, come confermano almeno tre consiglieri, negli ultimi giorni si è sperticato a telefonare addirittura ai familiari di questi ultimi nel vano tentativo di discreditare il malcapitato parente. Se non si può attaccare il nemico frontalmente, lo si mette alla prova con gli affetti più cari. Un pressing senza precedenti che avrebbe portato il Partito democratico a valutare l’estrema ratio: il ricorso al notaio per far dimettere i 15 firmatari e finire questo stillicidio.
Ad aprire la giornata di note stampa di ieri è stato il partito di Giorgia Meloni: “Fd’I esprime il proprio sdegno nei confronti di chi, in questi giorni, si permette di attaccare in modo ingiustificato ed imbarazzante i medici del nostro gruppo (Di Cintio e Santirosi, n.d.r.) e di altri partiti (Trippetti del Pd)” scrive il capogruppo Stefano Polinori e il Coordinatore comunale Michele Leoni “Si lamentano inesistenti conflitti di interesse tra la carica di consigliere e la loro professione di medici. Con le insensate illazioni che abbiamo letto viene messa in dubbio la condotta dei professionisti nella loro veste di consiglieri comunali. Rispediamo al mittente le riprovevoli e vergognose accuse, convinti e consapevoli che tutti i medici presenti in consiglio siano prima di tutto professionisti, ineccepibili lavoratori che stanno vivendo momenti drammatici per il ruolo in prima linea rivestito, nonché politici coerenti e trasparenti. E’ chiaro che le accuse mosse nascano da sentimenti negativi di chi non sa più dove e come aggrapparsi ad un ruolo che non gli appartiene più e che, pur di resistere, si prestano a bassezze tipiche delle campagne elettorali più squallide. Ma ancor più indecente il fatto che, tali accuse, provengono da un soggetto che ha ricoperto molteplici ruoli istituzionali pur essendo egli stesso un dipendente della Usl Umbria2. Ed allora questo conflitto esiste solo oggi o esisteva anche allora? Peraltro, se vi fosse realmente un conflitto di interessi dei medici consiglieri, certamente non sarebbero stati eletti o meglio inseriti come candidati nella lista civica a sostegno del Magistrato De Augustinis. Auspichiamo che tali scelleratezze possano finire quanto prima, trattandosi di attacchi personali inaccettabili, che nulla hanno a che fare con la politica, intesa nel senso letterale del termine”.
A metà pomeriggio arriva la presa di posizione del Pd del segretario in pectore Stefano Lisci: “Esprimiamo la nostra vicinanza e profonda stima per tutti quei consiglieri comunali che in questo momento, oltre ad impegnarsi nel loro ruolo istituzionale a difesa della città, ricoprono il ruolo di medici e, insieme a loro, non finiremo mai di ringraziare tutti gli operatori della sanità che in questo periodo si battono senza sosta per difendere il diritto più importante: quello alla vita. Leggiamo di ipotesi di alleanze e interviste in cui si accusano consiglieri comunali di conflitti di interessi inesistenti per l’unica colpa che hanno che è quella di occuparsi giorno e notte, in prima linea, dell’emergenza sanitaria che si sta combattendo senza i giusti mezzi. E’ questo il modo in cui si lavora compatti per combattere la pandemia ed aiutare le persone più colpite? E’ questo il modo in cui si lavora per l’unità? Non c’è cosa peggiore di coloro che attaccano o giudicano gli altri prima di fare un esame di coscienza su sé stessi. E chissà se queste critiche vengono mosse per avere qualcosa in cambio”.
A far quadrato intorno ai tre medici oggetto delle intimidazioni sono anche i consiglieri Ilaria Frascarelli (Spoleto popolare), Gianmarco Profili e Roberto Settimi (Alleanza civica): “Leggiamo di interviste, o di richieste di chiarimento al Ministero per presunte incompatibilità del personale dipendente dell’Asl al ruolo di consigliere. Ricordiamo a noi stessi che le incompatibilità sono stabilite specificatamente dal dlgs 267 del 2000 e, a nostro avviso, il loro ruolo nella azienda sanitaria non crea nessuna incompatibilità. Suona strano questa casualità con la quale viene adombrata tale incompatibilità; proprio in coincidenza della loro firma ad una mozione di sfiducia al Sindaco. Ci domandiamo, se fossero stati incompatibili, perché la questione non è stata sollevata prima? Ricordiamo a tutti che anche in passato un dottore, dipendente della ASL, è stato eletto primo cittadino e nessuno ha posto la questione. Altra questione è il loro impegno sul fronte sanitario, impegno per il quale non possiamo che ringraziarli pubblicamente, un ringraziamento che va esteso a tutti gli operatori che lottano quotidianamente per salvare la vite umane, mettendo a repentaglio la loro stessa.
Intanto, sulla scia delle intimidazioni ai consiglieri, diventa un ‘giallo’ la lettera che sarebbe stata predisposta per chiedere al Ministero dell’Interno un parere sulla compatibilità dei medici consiglieri, ovvero su loro potenziali conflitti di interesse. Ieri ne aveva dato notizia Tuttoggi, finora non smentita da nessuno dei presunti protagonisti. Sulla vicenda parla il Presidente del consiglio comunale Sandro Cretoni: “non so nulla di una simile iniziativa” dice al cellulare contattato da Tuttoggi “e mi sembra strano perché ritengo che sarei dovuto essere informato. Oggi ne ho parlato comunque con l’assessore comunale Angelo Loretoni che mi ha negato di aver predisposto un atto simile. Lunedì, alla riapertura degli uffici, vedremo di fare chiarezza e acquisiremo i protocolli in uscita”.
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