Spoleto

Interventi in corso e investimenti ma criticità su Cardiologia: il punto sull’ospedale di Spoleto

Criticità sul reparto di Cardiologia – “conseguenti alla carenza di personale la cui soluzione è prevista nel cronoprogramma” – che comunque a livello ambulatoriale ha registrato 900 visite in più nel 2023 rispetto al 2019. Mentre su altri fronti si è in linea con la time line degli interventi previsti. È in buona sostanza quanto emerso durante la visita che la presidente della Regione Donatella Tesei – come anticipato da Tuttoggi.info – ha effettuato venerdì mattina all’ospedale di Spoleto. Ad accompagnarla l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e il direttore regionale Massimo D’Angelo. Presenti anche il direttore generale facente funzione dell’Usl Umbria 2 Carsili (che dovrebbe al momento rimanere al vertice dell’azienda sanitaria) e quello sanitario Scarpelli.

L’obiettivo del sopralluogo, che fa seguito a quelli nei giorni scorsi nelle aziende ospedaliere di Perugia e Terni, era quello di “verificare lo stato di avanzamento degli interventi previsti nel cronoprogramma relativo alla nascita del Terzo Polo ospedaliero regionale Spoleto-Foligno”.

“Durante la visita – riferisce una nota di Palazzo Donini – è emerso che alcuni interventi sono in linea con i tempi previsti, mentre per altri le procedure sono in fase di avvio come ad esempio l’ampliamento del pronto soccorso per l’adeguamento alle norme che prevedono gli accessi separati in caso di patologie infettive nonché il miglioramento degli spazi interni”.

Rimane il problema di Cardiologia ma si pensa ad un piano con l’Università

Come detto, “elementi di criticità” sono stati riscontrati nel reparto di Cardiologia, nonostante il bando di luglio scorso per le assunzioni a tempo indeterminato a dicembre aveva portato ad emettere una graduatoria di 10 idonei. “Il reparto – viene ricordato – oggi svolge prettamente un ruolo ambulatoriale, pur essendo già terminata la predisposizione di 6 posti letto, di cui 3 di terapia sub intensiva. Se, dunque, l’attività di ricovero del reparto ancora non è attiva, quella ambulatoriale ha visto un incremento dai 4600 circa del 2019 a oltre 5.500 del 2023”. Da quanto trapela, per risolvere il problema dei cardiologi che non vogliono venire al San Matteo degli Infermi si starebbe pensando ad un piano insieme all’Università degli Studi di Perugia.