Mentre decine di studenti – quelli della primaria “Sordini” e media “Dante Alighieri” – e relative famiglie attendono di sapere quale sarà il loro destino in vista dell’avvio dei lavori sul plesso di via Visso ed altre centinaia nei prossimi anni dovranno fare i conti con interventi su altre scuole di Spoleto, la politica locale disquisisce e polemizza su post su Facebook. Ai consiglieri di maggioranza, infatti, non è andata giù la fotografia pubblicata dal vicepresidente del Consiglio comunale Sergio Grifoni che immortalava i banchi pressoché vuoti dell’aula mentre si discuteva dell’interpellanza di Alleanza Civica proprio sulle scuole. E che ha registrato numerose interazioni di sdegno.
Ad ascoltare infatti la risposta da parte del sindaco Andrea Sisti all’atto in questione – come si vede dalla foto pubblicata da Grifoni – c’erano le consigliere del Pd Nadia Fibraroli e Vania Buffatello e quello del M5s Samuele Bonanni. Oltre ovviamente al presidente del Consiglio Marco Trippetti (Pd) ed alla vicepresidente Maura Coltorti (Ora Spoleto). Mentre il capogruppo del Pd Federico Cesaretti si vede lasciare l’aula.
Ecco allora che Pd, Ora Spoleto, Civici X e Movimento 5 stelle hanno ritenuto opportuno diramare una nota dove spiegano il perché i loro banchi erano quasi vuoti (presenti in 6 su 15) durante la discussione dell’interpellanza sulle scuole, tema particolarmente sentito dalla cittadinanza.
“Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale del 9 novembre, – ripercorrono i gruppi di maggioranza – la fine della seduta è stata dedicata ad un “Question Time” su temi proposti dai gruppi di minoranza. Gira in questi giorni su Facebook, con tanto di menzione su un noto giornale online locale, un post che vede i banchi quasi vuoti della maggioranza mentre viene trattato l’argomento delle scuole. Ovviamente la foto ha attirato l’attenzione e, visto come era posto, anche gli irati commenti di tanti concittadini: si stava discutendo di scuole e tutti o quasi tutti avevano preferito andarsene a casa.
Peccato che l’autore del post ometta, in modo tendenzioso, che si tratta di un’interpellanza nella quale interagiscono solo i consiglieri che la presentano, il Sindaco e/o gli assessori di riferimento. Nessun altro ha diritto di parola. La maggioranza, per sua natura, conosce già il contenuto della risposta. Chi rimane lo fa come rappresentanza, per una forma di rispetto nei confronti delle Istituzioni e di zelo verso chi propone il quesito, non essendoci obbligatorietà di presenziare, né tantomeno di mantenere il numero legale. Chi esce può tranquillamente assistere in streaming o riguardarsi i vari passaggi registrati in un secondo momento. Questo a conferma anche della sola presenza in aula di due Consiglieri della minoranza durante la presentazione dell’Interpellanza su Ase, ma mai è venuto in mente a nessuno di pubblicare foto sui social dei banchi vuoti dell’opposizione per racimolare commenti e mi piace.
Per chiarezza e per trasparenza aggiungiamo inoltre che durante il “Question Time” sulle scuole erano presenti in aula almeno un consigliere di ogni gruppo di maggioranza, proprio per confermare la doverosa presenza visti i temi importanti proposti dalle minoranze.
Eppure, proprio l’autore del post, negli ultimi due consigli si era accoratamente prodigato in oratorie che richiamavano ad una mancata etica politica da parte della maggioranza e ad un’azione costantemente demagogica e populista del Sindaco con conseguente “claque” acclamante dei suoi. Non solo: chi non ha memoria corta ricorda perfettamente che tre consigli fa lo stesso autore del post, approfittando di un momento di improrogabile impegno della Giunta, volle la conta del numero legale e fece chiudere il consiglio per mancanza di una sola presenza proprio poco prima che venisse trattato l’argomento scuola. Rispedendo al mittente, e a chi ne condivide l’azione, la lezioncina sul rispetto – concludono i consiglieri di maggioranza – ci chiediamo se sia veramente questa la classe politica di cui ha bisogno Spoleto. Post acchiappa like compresi”.
Dopo la nota di Pd, M5s, Civici X e Ora Spoleto non si fa però attendere la replica del consigliere Sergio Grifoni, mai direttamente nominato dalla maggioranza, attraverso queste colonne: “Patetici. I partiti di maggioranza con la rabberciata giustificazione hanno evidenziato ancor più la loro arroganza istituzionale. Addossano a me la colpa di chiedere la verifica del numero legale, e non a chi, spesso e volentieri, sparisce dall’aula anche quando si discute di questioni serie!!! Sulla tesi inconfutabile poi di avere la facoltà di essere presenti o meno durante le interpellanze, emerge l’ennesima scorrettezza, ammesso che sia vero, ovvero quella che Sindaco e Giunta fanno conoscere le risposte prima ai consiglieri di maggioranza, e solo dopo a chi ha rivolto ufficialmente le domande. A prescindere da ciò, nel caso specifico, ammesso e non concesso che si conoscesse l’argomento, non era doveroso restare comunque in aula per approfondire la problematica delle scuole ed avere qualche elemento in più di analisi? Capisco che per qualcuno è meglio parlare due ore di vespa velutina, prestando attenzione anche alle bucoliche sfumature. Però, c’è un limite a tutto! Ecco perché non sono solo patetici, ma anche amministrativamente pericolosi!“.