Lo Spoleto City Forum non allenta il suo impegno in difesa del San Matteo degli Infermi. E l’integrazione degli ospedali di Spoleto e Foligno come terzo polo sanitario dell’Umbria torna ad essere al centro dell’interesse.
Di seguito la nota dell’organismo multiassociativo spoletino.
“Sono mesi che lo urliamo ai sette venti: occorre subito fare quadrato istituzionale con Foligno e la Valnerina per elaborare insieme la proposta sul futuro della sanità nel nostro territorio. Abbiamo posizionato anche una roulotte per far conoscere meglio questa nostra richiesta ai cittadini.
Abbiamo promosso incontri in video Conference con tutti i sindaci del nostro comprensorio e della Valnerina, con i rappresentanti istituzionali regionali, con le forze sindacali, per trovare momenti di costruttivo contraddittorio. Forse non era di nostra stretta competenza, ma se nessuno se ne prendeva cura, qualcuno doveva pur farlo per non spegnere un auspicato dialogo. Avevamo invitato ufficialmente ad un confronto anche i sindaci del comprensorio folignate, perché volevamo condividere con loro le nostre proposte. Purtroppo non abbiamo avuto alcun riscontro, nemmeno ufficioso o di cortesia. Non ci spiegavamo il perché. Adesso pensiamo di saperlo!
È di questi giorni infatti la notizia della costituzione di un tavolo di concertazione permanente promosso proprio tra i sindaci di Foligno e comuni limitrofi. Oltre a finalità generiche, valide per ogni territorio, ce n’è una in particolare che è saltata ai nostri occhi: operare affinchè l’ospedale di Foligno diventi centrale nel contesto del nuovo Piano Sanitario Regionale. Che significa?
Che viene messo in discussione il tanto declamato Terzo Polo, con equa suddivisione dei servizi? Che si vuole approfittare della totale spoliazione, causa Covid, dell’ospedale di Spoleto per velocizzare la concentrazione di tutti i servizi essenziali su Foligno? Che si vuole forzare la mano per far diventare l’eccezionale del presente il consolidato del futuro? Vogliamo solo ricordare che, quando il vecchio ospedale di Foligno fu danneggiato dal terremoto, il San Matteo sopperì alle sopravvenute necessità e gli spoletini non approfittarono certo di quella occasione per avanzare pretese di centralità.
Quindi chiediamo al sindaco di Foligno ed ai suoi colleghi che siederanno intorno a quel tavolo, di pronunciarsi ufficialmente, facendoci sapere se intendono o meno operare con Spoleto e la Valnerina per la costruzione di una proposta comune e condivisa per ciò che concerne i servizi sanitari ospedalieri e territoriali, da proporre poi alla Regione. Usciremmo così una volta per tutte da una deleteria ambiguità, che porta a ritenere ancora percorribile una strada insieme a chi invece sembrerebbe stia lavorando per avviarsi lungo un percorso diverso. Anche un loro silenzio per noi sarà una chiara risposta.
Si sappia che l’assenza della figura del Sindaco, non ha cancellato o sminuito la determinazione della città a difendere strenuamente il suo ospedale, a costo di individuare soluzioni alternative a quanto sino ad ora prospettato.
Non staremo di certo al gioco di chi vuol riempire il suo pozzo prosciugando la nostra acqua”.