Politica

Integrazione ospedali, M5s analizza il progetto

“Il polo unico ospedaliero si farà… a Foligno!” E’ l’intervento provocatorio del Movimento 5 stelle di Spoleto dopo la presentazione della proposta di integrazione dei due ospedali avvenuta nei giorni scorsi a Trevi. “Quello che è uscito fuori dall’incontro “Sanità Insieme è Meglio”, tenutosi nella bellissima sala del complesso museale di San Francesco, – dicono i pentastellati – è qualcosa di molto generico, non vincolante, ma di fatto “una proposta” messa nero su bianco. Di seguito i concetti, più o meno sviscerati, che abbiamo appreso durante l’intero convegno”.

Una premessa non di poco conto sta nel fatto che finalmente c’è chi ha sdoganato la Valle Umbra Sud come “Valle Spoletana”. Il Sindaco ospitante di Trevi infatti lo ha ripetuto per ben tre volte, ed ha anche ben sottolineato come l’evento si sia svolto nella sua città, a metà strada tra Spoleto e Foligno. Dal nostro punto di vista il sito perfetto che si doveva valutare in passato per il vero polo unico ospedaliero, mentre oggi paghiamo sulla nostra pelle le decisioni assurde di allora; scelte POLITICHE remote che, va ricordato, hanno nomi e cognomi.

Quello che si legge nel Piano di Riordino presentato a Trevi, documento impaginato su 19 slide a firma Usl Umbria 2 quindi non la vera relazione dei 6 “saggi” nominati dai Sindaci Cardarelli e Mismetti, conferma in buona parte che nel nostro ospedale rimarrà ciò che oggi è presente senza far menzione di un aspetto fondamentale e più a lungo termine: la gestione del personale, il turn over e l’investimento nelle risorse umane.

Ad una lettura più attenta poi, troviamo delle frasi più o meno sibilline utilizzate qua e la come ad esempio “attività estemporanee” o “in fase di attivazione”, termini utilizzati solo (e sempre) in considerazione del nostro nosocomio, non ricordando però che proprio negli ultimi mesi diversi Primari di elevata caratura professionale hanno abbandonato il nostro ospedale.

Riguardo la parte tecnica momentaneamente non possiamo aggiungere altro considerando che le scelte dovranno essere meramente politiche ed inoltre, ad onor del vero, poco possiamo ancora dire su un documento di 19 pagine puramente indicative.

Entrando appunto nel merito politico della questione, a nostro modo di vedere i discorsi dei due Sindaci, precedenti la presentazione del Piano di Riordino, sono stati estremamente differenti. Cardarelli ha voluto specificare che solo uniti possiamo sopravvivere altrimenti, rispettando alla virgola lo stringente Decreto 70, chiuderemo i battenti prima noi a Spoleto e di conseguenza Foligno. Mismetti ha preferito analizzare il fatto di come molta utenza arrivi da territori limitrofi (Bastia, Assisi, Cannara) e come la nuova Val Di Chienti apra prospettive future rosee, drenando utenti dalle Marche; ha inoltre evidenziato i passi da gigante fatti da Foligno per divenire uno dei centri cardine dell’Umbria a livello sanitario. Quest’ultima affermazione come Spoletini non possiamo effettivamente negarla, basti considerare ad esempio quante visite prenotate tramite CUP si debbano poi effettuare a Foligno. Altro dato che affiora è come gli utenti della Valnerina, da sempre propensi ad arrivare a Spoleto, siano dirottati ultimamente verso il nosocomio Folignate.

L’ultimo tassello che vogliamo espletare è sulla tanto nominata partecipazione. Durante l’incontro si è più volte ribadito che questa proposta sia stata partecipata dal basso, che la base ha avuto voce in capitolo prima del vertice, che nulla è stato calato dall’alto. Ora, lor signori, ci dovrebbero spiegare cosa intendono per partecipazione dal basso. Rischiando di essere ripetitivi, non possiamo che ricordare che questo documento redatto dai “saggi” non è mai stato partecipato dalla città di Spoleto, né con le associazioni locali, né con le Istituzioni quali il Consiglio Comunale: tanti sono stati i nostri appelli, sia nelle sedi Istituzionali che per mezzo stampa, affinché suddetto documento fosse anticipatamente partecipato nel nostro Comune prima che fosse consegnato nelle mani di Mismetti e Barberini che, manco a farlo apposta, lo hanno ricevuto proprio nell’ufficio del Sindaco di Foligno. In questo senso non possiamo che continuare a stigmatizzare il metodo usato.

In conclusione, sarà interessante visionare il Piano Sanitario Regionale perché sta affiorando ciò che abbiamo sempre temuto e scritto: più che una integrazione sembra un’unificazione sotto il segno Folignate”.