Ben tredici giornate per insulti razzisti. Così ha deciso il giudice sportivo Marco Brusco per i fatti accaduti durante il match di Prima categoria (girone A) Real Padule-Ponte Felcino, finito 3-2 per gli ospiti domenica scorsa (18 settembre).
Il giocatore della squadra eugubina, padrona di casa, sarebbe stato espulso – si legge nella motivazione ufficiale della Federcalcio umbra – “per plateali proteste ed insulti all’indirizzo dell’arbitro, una volta uscito dal campo teneva inoltre condotta irriguardosa e minacciosa nei confronti del direttore di gara. Al momento dell’uscita delle squadre dal terreno di gioco, pronunciava una frase razzista all’indirizzo di un avversario”.
Insieme al calciatore “stangato”, nell’elenco degli squalificati risulta anche il presidente del Real Padule Federico Brunetti “perché in campo, con mansioni di assistente dell’arbitro, rivolgeva frasi ingiuriose nei confronti di un calciatore della squadra avversaria”. Il numero uno della società, sospeso fino al 7 ottobre, ha però detto la sua sulla gara, parlando addirittura di “comportamento antisportivo” da parte degli ospiti.
Brunetti racconta infatti come al 35′ della ripresa, il portiere del Ponte Felcino si fosse accasciato a terra dopo un contrasto di gioco, con l’attaccante di casa che ha messo sportivamente la palla fuori per far intervenire l’addetto: “Mentre erano tutti fermi – prosegue il presidente – il loro difensore contro ogni logica batte la rimessa e il loro attaccante prima si ferma e poi riparte, scarta il portiere e manda la palla in rete. Tra lo stupore di tutti l’arbitro convalida la rete del 2-2, con il loro portiere ancora a terra. Quello che fa rabbia è che la loro panchina e i loro dirigenti, a fine partita, non hanno fatto neanche un gesto per scusarsi dell’accaduto, anzi hanno esultato come se niente fosse”.
Pronta è arrivata la replica del Ponte Felcino, che con il suo presidente Roberto Passeri respinge le accuse parlando di “pura fantasia. Non sanno ammettere una sconfitta. Sul 2-1 la palla è stata recuperata dal nostro portiere, che l’ha rimessa subito in gioco e il loro attaccante, a palla già in nostro possesso, è andato verso il nostro numero uno caduto a terra al limite dell’area. L’arbitro non ha fischiato e quindi si è continuato a giocare, anche perché il portiere nel frattempo si era rialzato, mentre la palla è stata ‘spizzata’ da un loro difensore andando fuori all’altezza della loro panchina. Abbiamo ripreso il gioco velocemente e segnato il 2-2. Loro si sono arrabbiati perché dovevamo noi buttare la palla fuori, sostenendo che si fossero fermati tutti. Una falsità assoluta”.
Ora si vedrà se il Real Padule farà ricorso contro una delle squalifiche più lunghe mai comminate in questa categoria per insulti razzisti razzismo in campo. L’attaccante del Ponte Felcino, il 38enne André Omgba Manga, in questi giorni, ha comunque confermato di essere stato bersaglio di diversi insulti sul colore della pelle e non solo. Il giudice sportivo, secondo quanto refertato dall’arbitro della gara, sembra avergli dato ragione.