Per tutti gli undici indagati dalla Procura di Roma l'ipotesi di reato è quella di offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato
Insulti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nell’operazione della Polizia di Stato che ha individuato decine di haters che hanno ingiuriato la massima carica dello Stato c’è anche una donna di Terni, P. A. le generalità. Per tutti l’ipotesi di reato è quella di offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato.
L’indagine
L’indagine è stata condotta dal personale della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, dal Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla D.I.G.O.S. di Roma , coordinato dalla Procura della Repubblica di Roma, che ha perquisito e sequestrato apparecchi digitali con i quali sarebbero stati postati commenti ingiuriosi nei confronti del Presidente Mattarella.
Insulti
Come riporta il Corriere della Sera, tra gli insulti si legge: “Armiamoci e andiamo ad ammazzare quel figlio di t.”, “ti auguro di morire male”, “non vedo l’ora che ci sia il tuo funerale”, “pezzo di m. ti voglio vedere morto”.
Nel mirino il lockdown
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la maggior parte degli insulti sarebbero riconducibili al periodo del primo lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 e ai relativi divieti e restrizioni imposti dalla diffusione della pandemia Coronavirus.
La nota della Polizia
Secondo quanto riferito da una nota della Polizia di Stato, gli 11 indagati sono “residenti in varie località del territorio nazionale per aver avuto un ruolo significativo nella campagna d’odio veicolata sul web anche attraverso gravi minacce, nei confronti di numerose figure istituzionali ed in particolar modo del Presidente della Repubblica, soprattutto a seguito delle misure adottate per il contenimento della pandemia”.