Da qualche tempo gli uomini dell’”Antidroga” della Squadra Mobile, diretti dal Dott. Marco Chiacchiera e coordinati dall’Isp. Capo Rita Ficarra, erano impegnatia effettuare delle indagini nella zona di Pian di Massiano, dopo alcune segnalazioni dei residenti che avevano notato alcune persone poco raccomandabili, soprattutto nelle ore notturne.
Nella notte tra lunedì e martedì scorsi, gli agenti hanno notato e verificato come gli “scambi” di droga avenissero durante incontri furtivi all’interno di alcune auto. A quel punto è scattata l’operazione.
Mentre gli investigatori presidiavano la zona, appostati sul perimetro del Percorso Verde, hanno visto sopraggiungere proprio il veicolo sul quale già era caduta la loro attenzione, una Volkswagen Polo di colore blu con a bordo una coppia di giovani già noti alle forze dell’ordine: la Polo viene affiancata da una delle auto della Polizia il cui capo-equipaggio, esibendo la paletta, intima l’alt, ma il conducente dell’auto blu non vuole saperne di fermarsi. Ha inizio l’inseguimento.
La Polo accelera e, con un disperato ed ambizioso tentativo di fuga cerca di seminare i poliziotti che seguono a distanza ravvicinata; una volta giunti sul ponte della sopraelevata della ferrovia, ecco la manovra che gli uomini della Mobile si aspettano: dalla Polo viene espulso e lanciato un involucro di colore marrone, che subito viene recuperato.
Nel frattempo, altre due macchine della Polizia sbarrano la strada alla Polo, vanificando ogni loro speranza di spuntarla, e ne interrompono definitivamente la fuga: i due occupanti vengono identificati per C. G., albanese trentaquattrenne pluripregiudicato, e H. E., ventinovenne connazionale.
Da una prima perquisizione, la giovane donna viene trovata in possesso di una dose di cocaina del peso di circa 1 grammo, ma la sorpresa arriva dopo l’esame del contenuto dell’involucro lanciato dall’auto: al suo interno, vengono trovati ben 55 grammi della stessa sostanza.
Immediate le manette per i due giovani albanesi, così come disposto dal PM di turno, Sost. Proc. Dott. Mario Formisano, il quale ne ha ordinato l’immediato trasferimento a Capanne.
Sono in corso approfondimenti investigativi diretti ad accertare quale sia il reale volume d’affari, nel traffico di sostanze stupefacenti, gestito dalla copia di albanesi nella zona in cui sono stati sorpresi, ma C. G. è una vecchia conoscenza della Squadra Mobile di Perugia, in quanto fu tra i protagonisti dell’Operazione “Piccolo Lord”, con la quale finirono in manette circa 50 persone, quasi tutte di origine albanese, attivamente impegnate in un vastissimo traffico internazionale di droga destinata anche alla piazza perugina.
C. G. , in particolare, arrestato nel febbraio 2005 dopo essere stato sorpreso con circa 60 grammi di droga, un coltello ed un passaporto greco, falsificato e a lui intestato, venne poi processato e condannato a più di 4 anni di reclusione più una multa di circa 15000 Euro; scarcerato poi nel 2006 per il famoso “indulto”, venne successivamente colpito da un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale del Questore di Perugia, ed accompagnato via mare a Durazzo.
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