E' ancora polemica sulla questione dell'inquinamento dei pozzi privati a Regnano, Trestina e Riosecco. E' stata anche indetta una pubblica assemblea per giovedì alle 21, nella Sala Polivalente di Riosecco, durante la quale si farà il punto sulle novità importanti relative al risarcimento danni dei proprietari dei pozzi situati nelle zone coinvolte. Sarà presente, per la Regione Umbria, il consigliere e presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali della Regione, Oliviero Dottorini. Nel corso dell'assemblea verranno forniti aggiornamenti anche riguardo le operazioni di bonifica in corso e agli eventuali rischi per l'ambiente e la salute. Ad illustrate lo status dei lavori ci saranno il dottor Sandro Posati, responsabile regionale Inventario e Bonifica siti e aree inquinate, e la dottoressa Sara Passeri, responsabile Arpa Città di Castello.
“Gravi ritardi” – Nel frattempo si rincorrono le battute tra Arpa e forze politiche. Proprio nei giorni scorsi il consigliere provinciale Giuliano Granocchia, dell'Idv, aveva accusato l'Arpa di “gravi ritardi”, suggerendo di creare una task force adatta ad individuare eventuali responsabili. L'Arpa dal canto suo ha risposto affermando: “ma quali ritardi! In riferimento all'area inquinata da composti organoalogenati a Città di Castello abbiamo inoltrato una prima comunicazione nel 2003 con la quale informavamo le autorità sulla presenza di composti organoalogenati nella località Riosecco. A questa relazione hanno fatto seguito ulteriori aggiornamenti sui risultati del monitoraggio annuale. Ulteriori indagini che ci hanno permesso di elaborare una perimetrazione che è stata inviata al sindaco di Città di Castello, Regione, Provincia e Asl 1. A ottobre una delimitazione della zona in località Trestina. Nella stessa relazione Arpa consigliava «di disporre un provvisorio divieto di perforazione di nuovi pozzi per acqua a qualunque uso destinati”.
Contributi ai cittadini – “Presto illustreremo ai cittadini di Riosecco come ottenere il contributo di solidarietà attivato dall’Amministrazione comunale con risorse proprie e integrato dai fondi messi a disposizione dalla Giunta regionale”: dichiarano il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e l’assessore alle Politiche ambientali Luca Secondi i quali, preannunciando la convocazione di un’assemblea pubblica, precisano che “il comune sarà l’unico referente per l’assegnazione dei contributi dal momento che la Giunta Regionale ha colto e recepito un’istanza sollevata dall’ente locale nel dicembre scorso per ridurre l’impatto sulle famiglie di una situazione che i residenti stanno subendo sia da un punto di vista ambientale che economico. E questo è un fatto che nessun giro di parole può confutare”.
“Rinnoviamo l’invito ad intensificare gli sforzi per individuare le responsabilità dirette del danno e rimuovere le cause che hanno provocato l’inquinamento delle falde acquifere, un bene comune su cui non si dovrebbe speculare soprattutto in un momento in cui i cittadini chiedono alla politica concretezza e senso della realtà. In quella sede – concludono i due amministratori – riferiremo anche sulla nuova delibera dell’Ati che rende facoltiva e non più obbligatoria l’installazione di un secondo contatore per le acque reflue, una modifica non di poco conto, che permetterà a tante famiglie di evitare un ulteriore significativo esborso.
Fondo di solidarietà, secondo contatore facoltativo sono elementi migliorativi, concreti e immediati su cui i cittadini possono contare qui ed ora. Ci chiediamo se avocare a sé meriti altrui e agitare fantasmi produca gli stessi risultati”. (Ale. Chi.)
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