(Fr. Na) – Sforamenti su sforamenti del limite dell'inquinamento (presenza di particolato fine PM10) consentito dalla legge, registrati nell'arco degli ultimi 6 anni dalla centralina “Le Grazie”; è quanto emerso dall'incontro organizzato ieri pomeriggio da Franco Casadidio per il Movimento Terni 5 Stelle, che ha esposto e descritto la situazione ambientale drammatica del quartiere ternano Le Grazie: “La legge consente un massimo di 35 sforamenti annui del limite di presenza di particolato nell'aria. Sforamenti abbondantemente superati nell'ultimo quinquennio”.
Lo studio effettuato nel 2005 dall'ufficio ambiente della Provincia di Terni rivela che oltre la metà del particolato emesso in città è prodotto dal traffico. Studio poi certificato due anni fa, che contraddice facilmente la tesi secondo cui il principale problema sarebbero i sistemi di riscaldamento “che invece creano 1/4 del PM10 prodotto dal traffico”.
Studi e ricerche a livello mondiale individuano i molteplici rischi per la salute: tumori, attacchi cardiaci, leucemie, asma sono tutti problemi favoriti dal particolato. Per via dell'imponenza del problema, il movimento avanza delle proposte precise sperando nell'ascolto delle isituzioni competenti.
In particolare “su provvedimenti per la diminuzione della circolazione dei mezzi inquinanti con ZTL (zona traffico limitato) ad orario ristretto, sull'investimento in mezzi ecologici e in piste ciclabili, sulla razionalizzazione del sistema carico/scarico merci, riduzione dei parcheggi con annesso potenziamento del sistema dei trasporti pubblici e delle piste ciclabili. Tutto questo – ricorda Casadidio – è già stato attuato nell'Europa virtuosa, con risultati imponenti. Il modello londinese ad esempio, ha ridotto il traffico del 21%. I nostri vari esposti hanno ottenuto risultati solo lo scorso gennaio, con l'introduzione delle targhe alterne. Oggi si tende ad aspettare che la situazione sia critica e sensibile a ripercussioni anche della stessa Unione Europea prima di agire. Se sarà necessario – conclude Casadidio – il nostro movimento ricorrerà alla magistratura”.
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