Categorie: Istituzioni Spoleto

INIZIANO I LAVORI PER IL TERMINAL DELLA PISTA CICLABILE SPOLETO – ASSISI (Guarda com'è e come sarà)

Erano ancora i tempi gloriosi in cui le Miniere di Morgnano rappresentavano un punto importante dell'economia della valle spoletana. Intorno all'attività estrattiva, alla quale tanta energia dedicavano i nostri minatori, si era creato un mondo vivo di attività e scambi. E di quel tempo – che sembra oramai così lontano e sepolto tra le rovine di una archeologia industriale che oggi è solo un ricordo – nei pressi di Pontebari restano i ruderi di un manufatto situato in un grande piazzale, un piano inclinato di cemento sorretto da arcate in laterizio. “Le Mattonelle”, questo il toponimo del luogo, testimonia l'esistenza degli oltre dieci chilometri del raccordo ferroviario tra le miniere di lignite e la ferrovia Roma-Ancona. Questo collegamento fu in parte realizzato dalla Società degli Altiforni, Acciaierie e Fonderie di Terni, in quanto era già stato costruito il tratto fra il piazzale di Morgnano e Pontebari ed erano state acquistate due locomotive Krausy e tutto il materiale per l'armamento del tratto Pontebari-Spoleto. L'allacciamento fu poi realizzato con la succursale in località Santo Chiodo. Il manufatto di Pontebari serviva al trasbordo della lignite dai carri della ferrovia delle miniere, della capacità di tre tonnellate, a quelli della ferrovia Roma-Ancona da dieci-dodici tonnellate. Chiuse le miniere, perché oramai improduttive, rimaneva la piccola stazioncina, silenzioso e sempre più fragile testimone del tempo che passava. Ed è da questo reperto di archeologia industriale che il Consorzio della Bonificazione Umbra è partito per pensare e proporre un moderno e funzionale edificio a servizio della pista ciclabile progettata dalla stessa Bonificazione Umbra. Percorso che interessa otto comuni: Spoleto, Campello sul Clitunno, Trevi, Montefalco, Bevagna, Foligno, Cannara e Assisi (già in avanzata fase di realizzazione) e che prevede uno tra i percorsi tra più lunghi d'Europa, per circa sessanta km. Il punto di arrivo, da Assisi a Spoleto, prevede un “terminal”, all'altezza, appunto, della vecchia fabbrica di mattonelle nei pressi di Pontebari. Dopo un lungo e travagliato iter burocratico il Consorzio, come ha sottolineato il presidente dell'Ente, Ugo Giannantoni, ha potuto procedere all'acquisto dell'area demaniale dove sorgerà il terminal e, grazie ad un finanziamento Piat assentito dalla Regione Umbria per un progetto di cui il Consorzo stesso è capofila unitamente al Comune di Spoleto, ha potuto procedere all'appalto dei lavori. E proprio in questi giorni il Consorzio ha dato avvio all'opera di recupero dei volumi della vecchia fabbrica, recupero che consentirà la creazione di spazi a completo servizio dei ciclisti: riparazione bici, affitto, parcheggio, deposito bagagli, servizio docce, bar e ristoro. La presenza del vecchio manufatto, punto di snodo dei vagoni della ferrovia mineraria, rende questo spazio singolare e di grande suggestione, anche per il significato che la nuova percorribilità dei luoghi viene ad assumere. Torna infatti ad essere snodo di percorsi differenziati legati a varie esigenze, sportive, turistiche, ludiche: quello pianeggiante fino ad Assisi, quello per mountain bike fino alla Diga di Arezzo, quello diversificato che arriva al centro storico di Spoleto. A poca distanza, ha evidenziato il direttore del Consorzio, Candia Marcucci, un altro manufatto sarà recuperato a supporto alla velostazione ad uso di piccola foresteria, mentre adeguate sistemazione esterne e del verde consentiranno un ampia fruibilità dell'area e piacevoli soste a turisti e cittadini. L'elaborazione grafica progettuale – se rapportata all'attuale condizione dell'impianto – rende subito l'idea di come sarà la rinnovata struttura alla fine dei lavori, grazie ad un recupero che saprà conciliare la tutela del sito archeoindustriale con il ritrovato valore ambientale.