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INIZIANO CON “L'ENERGIA RINNOVABILE E IL NUCLEARE AL DECLINO DEL PETROLIO” GLI APPUNTAMENTI DI “ALTERNATIVA-MENTE”

È già tutto pronto al Parco Fluviale delle ex Fornaci Hoffmann di Foligno per l’incontro-dibattito delle 20.45 di venerdì 29 aprile dal titolo “L’energia rinnovabile e il nucleare al declino del petrolio”. Relatore della serata sarà Mirco Rossi, autore del libro “Energia e futuro – Le opportunità del declino” (EMI, 2009), membro del comitato scientifico della rivista “Ambiente-Risorse-Salute” edita a Padova dal Centro Studi l’Uomo e l’Ambiente e socio di ASPO (Association for the Study of Peak Oil) Italia. Il meeting è ad opera dell’associazione culturale “Alternativa-Mente – La mente alternativa che va oltre le verità ufficiale” (via delle Vergini 7, Foligno) che ha già messo in cantiere una serie di appuntamenti che, nel corso della prossima estate, sempre all’interno degli spazi del Parco Fluviale Hoffmann, tratteranno varie tematiche di interesse comune. Sabato 21 maggio, infatti, si metteranno a confronto ciò che i debiti pubblici creano nelle differenti aree geografiche del mondo: “meno benessere nelle aree industrializzate – ha detto a TuttOggi.info Marco Ambrogioni, socio fondatore di Alternativa-Mente – morte per fame in quelli del terzo mondo, perché nel terzo mondo i soldi che vengono prestati dal Fondo Monetario Internazionale servono a mala pena per pagare gli interessi sul debito pubblico che hanno nei confronti di noi occidentali”. Il tema verrà affrontato attraverso la presentazione dei libri “La via del denaro. La Banca d’Italia, il signoraggio e il nuovo ordine mondiale” (Nexus Edizioni, 2010) di Salvatore Tamburro e “La voce nel deserto” (Zona, 2009) di Vittorio Martinelli e Sofia Massai.
Nato dall’esigenza di comprendere gli aspetti economici della Banca d’Italia, del sistema bancario in generale e delle principali istituzioni del libero commercio, il documentatissimo volume “La via del denaro. La Banca d’Italia, il signoraggio e il nuovo ordine mondiale” espone tutte le anomalie e i veri e propri “conflitti di interesse” che ruotano intorno a queste istituzioni, con particolare riguardo alle maggiori banche italiane che, partecipando all’azionariato della Banca d’Italia, ne snaturano il ruolo istituzionale di ente “controllante” per delegarlo a quello di “controllata”. Un tale conflitto d’interesse caratterizza anche numerose altre banche centrali di paesi esteri, fra cui la Federal Reserve statunitense, ma ben più grave è il problema del cosiddetto “signoraggio”, del quale, nel libro, si illustrano le origini, i beneficiari e gli svantaggiati dell’attuale sistema economico, soffermandosi sulla perdita della sovranità monetaria, sul concetto di valore indotto della moneta e sul metodo della riserva frazionaria utilizzato dalle banche. “Una élite globale sta esercitando il suo immenso potere finanziario per manipolare le politiche dei singoli stati allo scopo di realizzare un’economia globale, sotto una specie di dittatura globale, con un unico esercito e un’unica moneta” scrive Tamburro. “Lo scenario preconizzato da Orwell in ‘1984’ è più vicino e reale di quanto si pensi”.
Presentato alla Fiera Internazionale del Libro di Torino, “La voce nel deserto” è invece un libro che racconta, attraverso la forma del romanzo storico e per mezzo della creatività dei due giovani autori, Vittorio Martinelli e Sofia Massai, la vita di Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso dal 1983 al 1987, ucciso in un colpo di stato, figura rivoluzionaria che nel breve periodo in cui fu al governo cercò di cambiare il volto del suo paese, lottando contro la corruzione, contro la povertà e la desertificazione del territorio, in favore dell’abolizione del debito pubblico. “Una persona che con il suo coraggio ha costituito davvero l’ideale di uomo integro – dicono gli autori – e che anche adesso dovrebbe essere d’esempio per tutte le classi politiche del mondo, in una società che avrebbe sempre più bisogno di uomini come lui”.
Intanto, in vista dell’incontro-dibattito del prossimo 29 aprile, Mirco Rossi scrive a proposito di nucleare e rinnovabili al tramonto dei combustibili fossili.
“L’incidente nucleare di Fukushima e il conflitto in Libia sono due eventi, del tutto indipendenti e lontani tra loro, che però possono e devono essere letti all’interno di un unico quadro interpretativo, strettamente correlati per le conseguenze che determinano.
Il panorama energetico, già in precedenza complesso e preoccupante, è stato sottoposto a improvvise pesanti tensioni che segnano forti cambiamenti, punti di non ritorno. E, se da una parte chiariscono qualche scenario, dall’altra accentuano le inquietudini legate al soddisfacimento delle esigenze energetiche mondiali e nazionali.
Alla fine del 2009 lo JOE (The Joint Operating Environment) del USJFCOM (United States Joint Forces Command) e più tardi il DOE (U.S. Departement of Energy), avevano diffuso l’avvertimento che i combustibili liquidi (in particolare il petrolio) entro due-tre anni sarebbero risultati insufficienti rispetto alla domanda mondiale. Lo scenario è stato confermato nell’autunno 2010 dal ZTransfBw (Zentrum für Transformation der Bundeswehr – un’agenzia che ha il compito di “orientare” le forze armate tedesche) sottolineando i pericoli sia per la democrazia interna che per l’insorgenza di pesanti crisi internazionali.
Da qualche mese il prezzo del petrolio tende a stabilizzarsi tra i 100 e 115 $/barile. Pur scontando l’esistenza di inevitabili speculazioni finanziarie si tratta di un segnale molto chiaro delle crescenti difficoltà a garantire il soddisfacimento della domanda mondiale, tendenzialmente in lieve crescita. Un tale livello di prezzo, se dovesse protrarsi nel tempo, potrebbe determinare una crisi ancor più grave di quella del 2008 che per alcuni economisti ha avuto proprio nei prezzi alti del petrolio il suo punto d’attacco.
Il gravissimo incidente di Fukushima complica gravemente la situazione. Da un lato conferma l’elevata pericolosità della fonte nucleare e l’assoluta aleatorietà dei relativi costi, dall’altro sottopone il mercato dei combustibili fossili a ulteriori forti tensioni. Le fonti fossili saranno chiamate in tutto il mondo a sopperire alla produzione delle decine e decine di centrali che, dopo i previsti controlli, verranno con ogni probabilità fermate temporaneamente o addirittura per sempre.
La crisi libica contribuisce ad aggravare la prospettiva in questo campo, in particolare nella regione delicata del Mediterraneo che vede al centro il nostro paese.
ASPO International (The Association for the Study of Peak Oil and Gas) diffonde da un decennio l’avvertimento che la domanda di energia globale, in particolare del petrolio, trova crescenti difficoltà a essere soddisfatta. La realtà sta evidenziando i limiti ineludibili delle fonti di energia primaria e delle risorse presenti sul pianeta.
Purtroppo, anche se fortunatamente le preoccupazioni per il pericoloso degrado delle condizioni ambientali sono sempre più presenti e numerose sono le organizzazioni e le iniziative che affrontano questo aspetto, solo pochi studiosi prendono in considerazione due semplici verità: le fonti energetiche e le risorse sono presenti sulla Terra in quantità limitata; qualsiasi “lavoro” consuma energia e qualsiasi oggetto artificiale è la definitiva “tomba” di una certa quantità di petrolio, gas, carbone, ecc.
Se le fonti di energia fossero pressoché infinite, potremmo limitarci a controllare, con nuove e migliori tecnologie, le conseguenze del loro impiego sull’ambiente, ma la realtà è molto diversa.
La vera sfida va oltre la “compatibilità ambientale” e si colloca a livello della “compatibilità energetica”: perseguire un benessere slegato dalla crescita continua della produzione, compatibile con la dignità e il futuro dell’uomo, le altre forme di vita e le risorse disponibili”.
Lo scopo di Alternativa-Mente è quello di essere un luogo aperto di incontro e confronto dove creare opportunità di approfondimento dei temi sociali, scientifici, artistici e culturali, riservando particolare attenzione agli aspetti non adeguatamente trattati dai mass media ufficiali. Temi che verranno trattati con spirito democratico, attraverso punti di vista differenti, rifuggendo da etichettature e preconcetti. Nello specifico, l’associazione intende perseguire tale scopo organizzando eventi su temi di ricerca e di confronto, affinché si manifesti l’esigenza di un’informazione più completa e veritiera che possa anche far crescere l’integrazione culturale.

(Eli. Pan.)

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