La questione delle Omc e dei treni è una dei temi più delicati e strategici per lo sviluppo del territorio. Se da un lato il sindaco Stefano Zuccarini, attraverso i social, sottolineava il protocollo tra Regione e Rete ferroviaria italiana per il raddoppio della linea Foligno – Terontola e il raddoppio della Orte – Falconara, con l’utilizzo della “tecnologia Rmts”, i sindacati lo contraddicono.
“Prima di fare annunci in pompa magna e di auto-accreditarsi successi personali sarebbe meglio prepararsi bene ed evitare di dare informazioni inadeguate: diciamo al sindaco di Foligno Zuccarini che la tecnologia “rmts” da lui citata non esiste, mentre esiste l’Ertms (European Rail Traffic Management System/European Train Control System) che è un sistema di protezione e distanziamento e non un potenziamento della portata e della velocità dell’infrastruttura”. Lo scrive in una nota Ciro Zeno, della Filt Cgil dell’Umbria.
“Per capirci – continua il sindacalista – è come se sulle strade si passasse dall’attuale semaforo ad un sistema elettronico gps posto sull’auto. Tuttavia, resta il fatto che se per viaggiare hai un’utilitaria e la strada è piena di buche, curve e un tracciato tortuoso da affrontare, la velocità da tenere non potrà mai aumentare di molto”. Dunque, la Filt Cgil, rivolgendosi anche all’assessore regionale Melasecche, che ha parlato nei giorni scorsi di treni super veloci, invita alla cautela: “I treni non andranno a 200 km/h per il loro innovativo (e inesistente) sistema ‘rmts’ , ma potrebbero farlo solo se si ampliassero, ad esempio, i raggi delle curve, se si aumentasse la portata in tonnellate dei ponti, se si allargassero le gallerie, se si realizzassero lunghi tratti in rettilineo, consolidando i corpi stradali ferroviari. In sostanza – continua Zeno – sarebbe possibile solo se si costruisse una linea nuova, perché farlo mantenendo i vecchi tracciati è pressoché impossibile”.
Secondo la Filt, dunque, la strada intrapresa non consentirà di recuperare neanche gli annunciati 40 minuti tra Ancona e Roma, ma circa 18. E per quanto riguarda il “tanto acclamato” protocollo d’intesa con Rfi, secondo il sindacato si tratta piuttosto di “una dichiarazione di intenti comuni e non certo di un vincolo contrattuale”. “Bene gli intenti per carità – insiste Zeno – ma oltre a quelli servirebbero progetti esecutivi, soldi e tempo, dato che il 2026, termine ultimo per spendere i fondi del Pnrr è praticamente alle porte”.
Infine, per quanto riguarda le OMC di Foligno, la Filt Cgil ricorda al sindaco e all’assessore regionale di aver avanzato più volte richieste di incontro ufficiali alla Regione e al Comune, ma di essere stata ricevuta soltanto in Commissione sia in Regione che in Comune, su spinta delle opposizioni. “Abbiamo anche sollecitato ed ottenuto interrogazioni parlamentari perché si affrontasse il tema delle Officine riuscendo a riportare la questione al centro della discussione politica, anche nazionale – conclude Zeno – poiché per la politica locale, la luce si era spenta da un pezzo“.