(An.Fio)
Una legge per coordinare e indicare i principi del futuro digitale umbro. L'assessore regionale alle infrastrutture immateriali, Stefano Vinti ha presentato oggi a palazzo Donini i progressi del disegno di legge “Norme in materia di infrastrutture per le telecomunicazioni”.
Ottimizzare il sottosuolo. “Sotto le nostre scarpe c'è un mondo fatto di reti che vanno coordinate e messe a sistema” è questa la tesi di fondo. Come spiega l'assessore Vinti: “Il principale obietivo della futura legge quadro è infatti quello di disciplinare il sottosuolo. C'è grande dispendio di risorse, razionalizzare può portare a economie di scala vantaggiose”. Se infatti passerà la legge, verrà istituita una banca dati regionale delle infrastrutture per le telecomunicazioni. Gestita dalla Giunta, avrà il compito strategico di dare le informazioni necessarie per la pianificazione e la programmazione degli interventi. Per ottimizzare gli investimenti e razionalizzare le infrastrutture.
Disciplinare le nuove costruzioni. Nel disegno di legge è anche prevista l'istituzione della “Consulta regionale per le telecomunicazioni” per un costante confronto sull'applicazione e sull'aggiornamento eventuale delle normative da applicare. All'articolo 9 si parla delle nuove infrastrutture: opere stradali , infrastrutture civili, interventi di nuova edificazione o ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione di edifici pubblici e privati. Tutti questi nuovi interventi dovranno prevedere reti a fibre ottiche per le telecomunicazioni. O almeno garantirne il passaggio se i cavi venissero posti in un secondo momento.
La “rete” sostenibile. Con questa legge, la “Rete” verrà assimilata alle opere di urbanizzazione primaria seguendo la convenzione stipulata dalla Regione con il Comune di Perugia e quello di Terni. Ma non sarà una costruzione selvaggia. L'art. 13 prevede infatti che i comuni segnalino i siti migliori dove installare gli impianti radioelettrici, senza deturpare il paesaggio e i tutelando i beni storici, artistici e culturali. L'assessore ha poi dichiarato: “con l'art 18 della legge desideriamo abbattere le cattedrali di ferro, cioè razionalizzare in un'unica struttura degli impianti televisivi dismessi dopo il passaggio al digitale terrestre”.
Il disegno di legge, adottato dalla giunta regionale martedì scorso, sarà sottoposto al vaglio del Cal (Consiglio delle autonomie locali) prima di approdare al Consiglio regionale, dove verrà discusso e poi approvato verso settembre-ottobre. “Stiamo già lavorando ai regolamenti” assicura la Dottoressa Doria che ha proposto per luglio un forum tra gli attori delle telecomunicazioni, per confrontarsi e fare il punto della situazione. L'assessore Vinti ha aggiunto “la nostra amministrazione sta seguendo gli obiettivi dell'Agenda digitale Europa 2020. La Francia ha deciso di stanziare 20 miliardi per la stesura della banda larga. Noi abbiamo fatto il '68 nel '69 e il '69 nel '70. Arriviamo sempre più tardi, ma arriviamo”.