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Inflazione, Adoc denuncia impennata del 4,6 per cento della spesa degli umbri

Secondo una recente indagine del movimento di consumatori Adoc, il carrello della spesa degli Umbri, ossia i prodotti più acquistati dagli alimentari ai carburanti, ha subito un aumento del 4,6% a marzo. Il carovita sta paralizzando i consumatori , che ogni giorno spendono circa l’80% del proprio reddito per gli acquisti e i servizi di base, il 2% in più che nel resto d’Europa.

“Una giornata tipo in Italia, in media, costa poco meno di 40 euro, circa il 2% in più della media europea ma l’impatto sul reddito è devastante, dato che le spese giornaliere assorbono circa l’80% dello stipendio”, ha detto in una nota il presidente di Adoc Umbria Angelo Garofalo. “Un lavoratore dipendente, guadagna al netto delle tasse circa 1400 euro al mese, mentre in Germania e in Inghilterra la stessa tipologia di lavoratore guadagna più di 2500 euro al mese, una differenza abissale dell’82,9%. Se a questo aggiungiamo l’aumento dell’Iva dal 20 al 21% e quello futuro dal 21 al 23%, che comporteranno maggiori costi per 325 euro l’anno, i rincari dovuti all’introduzione delle nuove accise (+250 euro), i rincari della spesa alimentare (+100 euro l’anno), l’aumento dell’addizionale regionale e comunale (+120 euro) e il ritorno dell’Imu (+370 euro), ogni cittadino subirà una decurtazione del proprio reddito pari a circa 1200 euro l’anno, un impatto pari all’8% del reddito complessivo annuale. Se si vuole salvare i cittadini consumatori occorre innanzitutto fermare l’”emorragia verde”, i continui rincari della benzina stanno trascinando le famiglie verso la povertà, facendo diventare l’Italia il Paese europeo più caro al momento del rifornimento, un anno di rifornimenti costa in media 3400 euro ad un italiano, il 12% in più della media europea. Per ovviare alle obiettive difficoltà i consumatori si stanno organizzando. Sono in aumento del 20% i cittadini che coltivano un orto fai-da-te, per risparmiare su frutta e verdura e difendersi dalle speculazioni, mentre sono cresciuti del 10% gli acquisti di gruppo, soprattutto per quanto riguarda la carne e il pesce, risparmiando fino a 250-300 euro l’anno. Unica conseguenza positiva è il calo del 6% degli sprechi alimentari. I consumatori sono sempre più attenti e moderati nell’acquisto e nel consumo, ormai sprecare è sinonimo di lusso”.

A tutto ciò, secondo l'Adoc, dobbiamo aggiungere la nuova stangata arrivano i rincari per gas (+1,8%) e luce (+5,8%), da inizio anno il rincaro complessivo è di 103 euro (54 euro per il gas, 49 euro per l’energia elettrica). “Una nuova pesante stangata per i consumatori, che pagheranno 103 euro in più a fine anno per gas ed energia elettrica: da inizio anno il gas è aumentato prima del 2,7% e poi dell’1,8%, per un rincaro complessivo di 54 euro, la luce ha subito aumenti del 4,9% e del 5,8%, comportando maggiori spese per 49 euro annuali per le tasche delle famiglie. Inoltre è previsto un ulteriore aumento del 4% sulla luce da maggio, come onere per l’energia rinnovabile”, ha detto ancora Garofalo. “E’ urgente abbassare le accise, i cittadini vogliono tornare a vivere in un Paese normale. Invitiamo inoltre il Governo Regionale a farsi promotore a livello Nazionale per un nuovo piano dell’energia, basato maggiormente sulle fonti rinnovabili, affinché il nostro Paese diventi sempre meno dipendente dal petrolio. “

“Considerate le ormai gravi situazioni economiche dei cittadini Umbri”, scrive in conclusione il presidente dell'associazione di consumatori, “come nel resto d’Italia, non è difficile capire come inevitabilmente continuerà la discesa della merce acquistata determinando una ulteriore spinta verso la povertà generalizzata anche nelle categorie sociali fino a oggi non toccate dalla povertà”.