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Infezioni in gravidanza, scoperti meccanismi implicati nell’autismo

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Infezioni in gravidanza, scoperti meccanismi implicati nell’autismo

Gio, 16/01/2025 - 19:03

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(Adnkronos) - Il disturbo dello spettro autistico (Asd) è una condizione complessa nella quale le persone hanno difficoltà a stabilire relazioni sociali normali, usano il linguaggio in modo anomalo o non parlano affatto e presentano comportamenti limitati e ripetitivi. Inoltre, le persone con Asd possono anche presentare sintomi comuni ad altre condizioni, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), ansia e disturbi del sonno. Un studio innovativo pubblicato su 'Molecular Psychiatry', compiuto da un team di ricerca guidato da Claudia Bagni, professoressa ordinaria di Biologia applicata presso il Dipartimento Biomedicina e prevenzione dell'Università di Roma Tor Vergata e presso il Dipartimento di Neuroscienze fondamentali dell'Università di Losanna in Svizzera, svela nuovi meccanismi legati proprio al neurosviluppo di questa patologia che ad oggi, a livello mondiale, è diagnosticata a 1 bambino su 100, come riportato dall'Oms, aprendo una potenziale strada a future ricerche e possibili interventi terapeutici. 

I disturbi dello spettro autistico sono caratterizzati da una significativa eterogeneità. Sebbene l'eziologia rimanga in gran parte sconosciuta, gli esperti ritengono che una combinazione di fattori genetici e ambientali possa contribuire all'insorgenza di questi disturbi. Un elemento che ha suscitato particolare attenzione - riporta una nota - è l'attivazione del sistema immunitario materno durante la gravidanza, conosciuta come Maternal Immune Activation (Mia). Questa condizione, che si verifica in seguito a infezioni materne durante la gestazione, è stata associata a un aumento dell'insorgenza di disordini del neurosviluppo nella prole. Tuttavia, i meccanismi molecolari che collegano le infezioni in gravidanza ai danni neuronali nel feto rimangono ancora poco conosciuti. 

In questo studio, il gruppo guidato da Bagni ha esplorato l'interazione tra l'assenza della proteina Fragile X Messenger Ribonucleoprotein 1 (Fmrp), responsabile della sindrome dell'X Fragile, la principale causa monogenetica di Asd, e l'attivazione del sistema immunitario materno o Mia, un possibile fattore di rischio associato all'Asd. Per questa scoperta i ricercatori hanno collaborato con Muna Hilal, che ha svolto gli studi di comportamento animale presso la piattaforma Neuro-Bau, diretta dal co-autore Leonardo Restivo, Università di Losanna.  

"I nostri risultati - spiega Bagni - rivelano che l'attivazione del sistema immunitario materno, in una finestra temporale critica dello sviluppo prenatale, può influenzare lo sviluppo cerebrale del feto, portando nella prole a disturbi del comportamento associati ad autismo. Tuttavia, negli animali Fmr1 Ko, il modello genetico di autismo studiato, la Mia non sembra aggravare i sintomi. Il nostro studio indica la possibile presenza di meccanismi disfunzionali comuni che potrebbero essere alla base dell'autismo causato sia da mutazioni genetiche che ambientali".  

"Questi meccanismi - aggiunge Eleonora Rosina, ricercatrice del team Bagni - coinvolgono alterazioni di una specifica via molecolare, nota come mTor-Fmrp, cruciale per la funzionalità neuronale e la comunicazione sinaptica". "E' importante sottolineare - conclude Giorgia Pedini, ricercatrice Università degli Studi di Roma Tor Vergata - che l'attivazione della risposta immunitaria durante la gravidanza riduce i livelli di Fmrp nell'ippocampo della prole, una regione del cervello chiave per l'apprendimento, la memoria e alcuni aspetti legati alla socializzazione". 

(Adnkronos) – Il disturbo dello spettro autistico (Asd) è una condizione complessa nella quale le persone hanno difficoltà a stabilire relazioni sociali normali, usano il linguaggio in modo anomalo o non parlano affatto e presentano comportamenti limitati e ripetitivi. Inoltre, le persone con Asd possono anche presentare sintomi comuni ad altre condizioni, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), ansia e disturbi del sonno. Un studio innovativo pubblicato su ‘Molecular Psychiatry’, compiuto da un team di ricerca guidato da Claudia Bagni, professoressa ordinaria di Biologia applicata presso il Dipartimento Biomedicina e prevenzione dell’Università di Roma Tor Vergata e presso il Dipartimento di Neuroscienze fondamentali dell’Università di Losanna in Svizzera, svela nuovi meccanismi legati proprio al neurosviluppo di questa patologia che ad oggi, a livello mondiale, è diagnosticata a 1 bambino su 100, come riportato dall’Oms, aprendo una potenziale strada a future ricerche e possibili interventi terapeutici. 

I disturbi dello spettro autistico sono caratterizzati da una significativa eterogeneità. Sebbene l’eziologia rimanga in gran parte sconosciuta, gli esperti ritengono che una combinazione di fattori genetici e ambientali possa contribuire all’insorgenza di questi disturbi. Un elemento che ha suscitato particolare attenzione – riporta una nota – è l’attivazione del sistema immunitario materno durante la gravidanza, conosciuta come Maternal Immune Activation (Mia). Questa condizione, che si verifica in seguito a infezioni materne durante la gestazione, è stata associata a un aumento dell’insorgenza di disordini del neurosviluppo nella prole. Tuttavia, i meccanismi molecolari che collegano le infezioni in gravidanza ai danni neuronali nel feto rimangono ancora poco conosciuti. 

In questo studio, il gruppo guidato da Bagni ha esplorato l’interazione tra l’assenza della proteina Fragile X Messenger Ribonucleoprotein 1 (Fmrp), responsabile della sindrome dell’X Fragile, la principale causa monogenetica di Asd, e l’attivazione del sistema immunitario materno o Mia, un possibile fattore di rischio associato all’Asd. Per questa scoperta i ricercatori hanno collaborato con Muna Hilal, che ha svolto gli studi di comportamento animale presso la piattaforma Neuro-Bau, diretta dal co-autore Leonardo Restivo, Università di Losanna.  

“I nostri risultati – spiega Bagni – rivelano che l’attivazione del sistema immunitario materno, in una finestra temporale critica dello sviluppo prenatale, può influenzare lo sviluppo cerebrale del feto, portando nella prole a disturbi del comportamento associati ad autismo. Tuttavia, negli animali Fmr1 Ko, il modello genetico di autismo studiato, la Mia non sembra aggravare i sintomi. Il nostro studio indica la possibile presenza di meccanismi disfunzionali comuni che potrebbero essere alla base dell’autismo causato sia da mutazioni genetiche che ambientali”.  

“Questi meccanismi – aggiunge Eleonora Rosina, ricercatrice del team Bagni – coinvolgono alterazioni di una specifica via molecolare, nota come mTor-Fmrp, cruciale per la funzionalità neuronale e la comunicazione sinaptica”. “E’ importante sottolineare – conclude Giorgia Pedini, ricercatrice Università degli Studi di Roma Tor Vergata – che l’attivazione della risposta immunitaria durante la gravidanza riduce i livelli di Fmrp nell’ippocampo della prole, una regione del cervello chiave per l’apprendimento, la memoria e alcuni aspetti legati alla socializzazione”. 

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