Cronaca

Inferno strade, ciclista-turista grave, video choc, rabbia su Facebook

Un inferno chiamato strada. O meglio strade, troppo spesso abbandonate al loro destino, dove il manto stradale può trasformare anche una vacanza in una tragedia.

Una delle ultime, in ordine di tempo, l’ha vissuta una coppia di turisti belgi, impegnati in una passeggiata in bici lungo la campagna umbra. Siamo a Marsciano, in provincia di Perugia.

Il programma dei coniugi prevede una gita fino a raggiungere la frazione di Spina. Il percorso è obbligato, c’è da affrontare la Strada provinciale 340, un inferno per chi la conosce. Non certo i turisti che non possono contare neanche sulla scarsa segnaletica, a volte totalmente coperta da erbacce e arbusti.

All’inferno e non ritorno – Il marito apre la strada, la moglie lo segue. Subito dietro una curva il dramma. La ruota anteriore del ciclista si conficca come un pugnale in una crepa dell’asfalto bloccando il mezzo. Il malcapitato viene così sbalzato a 2-3 metri di distanza.

L’uomo sbatte violentemente il volto che si trasforma in una maschera di sangue. I primi soccorsi li prestano la moglie e alcuni automobilisti di passaggio che allertano il 118.

La prognosi è di diversi giorni per la perdita di alcuni denti, la frattura del setto nasale e un trauma cranico. “All’ inferno e ritorno” era il titolo del noto film di Hibbs sulla biografia di Audie Murphy, il soldato più decorato d’America. Stavolta c’è poco di eroico, nessuna volontà di rischiare la pelle (per una vacanza poi), ma i due turisti belgi ben difficilmente faranno più ritorno in Umbria. L’ inferno lo hanno conosciuto e può bastare per il resto della vita.

Il video choc – tra i primi soccorritori c’è Alfio Battisti di Todi che decide di immortalare la drammatica scena per farne una denuncia pubblica.

Alla cognata Francesca Neri, che ha un profilo Facebook, consegna le immagini (sconsigliate ad un pubblico sensibile) che diventano virali. In poche ore il video registra mezzo milione di visualizzazioni, 3.000 condivisioni e centinaia di post per la rabbia degli internauti.

Alfio è un uomo mite, amante della sua città e di questo pezzo della verde Umbria, lontano dalla politica e dai riflettori. Ma come tanti altri residenti non ne può più di registrare incidenti che colpiscono maggiormente ciclisti e motociclisti.

Del grave episodio occorso al ciclista belga si è interessata anche la presidente dell’Associazione familiari e vittime della strada di Perugia.

Rabbia su Facebook – “a questo povero cristiano s’è infilata la ruota nella crepa creatasi ‘grazie’ al terrapieno che sta franando, portandosi appresso pure la massicciata esterna della carreggiata. Qui (e non solo) c’è da rifare completamente tutto il tratto con un contenimento artificiale” scrive Damiano sul social network.

Gli fa eco Rita: “qua da noi le strade sono un disastro…ogni tanto rattoppano ma è uno schifo. Per non parlare dell’immondizia buttata ad ogni angolo di strada. Uno scempio che in 50 anni che vivo non ho mai visto. Siamo diventati degli zulù… le amministrazioni comunali o provinciali non fanno niente per sistemare i disagi o per far rispettare le regole del vivere civile”.

C’è chi come Alessandro chiama in causa, taggandolo, il sindaco di Marsciano Alfio Todini: “che cosa aspettate ad aggiustare queste strade? è incredibile”.  Nessun commento dal primo cittadino, che pure è un grande utilizzatore di Facebook. Sarà che la responsabilità è in capo alla Provincia di Perugia.

I precedenti – lo stato di incuria della SP340 fa pendant con altre strade della provincia. Come nella vicina campagna di Todi, ribattezzata dall’urbanista Levine “città ideale del pianeta”. Dove però la situazione è uguale al marscianese, se non peggio.

Nel gennaio dello scorso anno se ne occupò Tuttoggi pubblicando video e foto dell’incuria in cui versa la SP380. Strada degna più di un tracciato da Camel Trophy quella che collega Todi a Romazzano (VIDEO). Due mesi dopo l’annuncio dello stanziamento di 900mila euro, di cui 100mila per la strada di Romazzano. Sufficienti sì e no ad asfaltare un centinaio di metri. L’ inferno stradale continua ad avere sempre tanti, troppi chilometri.

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