Categorie: Cronaca Economia & Lavoro Terni

IndustriAll, Marcelli interviene su Ast Terni “Pratiche sleali dei concorrenti”

Si è chiusa a Bruxelles, nella sede del Ces, Comitato economico e sociale europeo, la prima parte della riunione sulla siderurgia, Meeting of industriAll Europe Basic Metals Committee, organizzato da Industriall a cui hanno partecipato Aleksandra Kozlowska and Gabriele Morgante, che stanno lavorando ad alcuni aspetti del Piano d’adozione per l’industria siderurgica europea del 2013 per conto della Commissione europea.
In modo particolare Aleksandra Kozlowska ha evidenziato che si stanno affrontando le questioni relative all’ambiente e al clima in vista della Conferenza degli Stati di Parigi dove dovrebbe essere riconfermato l’impegno per la riduzione delle emissioni ad effetto serra, con la presenza di un tavolo di confronto sull’ETS, Emission Trading Schema (Commercio dei diritti di emissione), in cui le imprese energivore europee sono state messe in difficoltà rispetto alle rispettive imprese internazionali (impianti siderurgici ma anche cementifici, vetrerie, ceramiche, impianti chimici).
Riccardo Marcelli, Segretario regionale della Fim Cisl Umbria, dopo aver fotografato la situazione della siderurgia in Italia alla luce del Piano d’azione per la siderurgia europea, evidenziando i punti di forza, impianti moderni, prodotti avanzati, clienti esigenti, innovazione di prodotto, forza lavoro qualificata, e i punti deboli, costi dell’energia, dipendenza dalle materie prime, rapporto con l’ambiente, ceto imprenditoriale in dissolvenza, ha focalizzato per conto delle organizzazioni sindcali, l’attenzione sulla questione ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni e sul dumping: “Da quando siamo posti sul mercato e rientrati in ThssenKrupp- le produzioni di acciaio inossidabile ternane sono state sempre più penalizzate da pratiche commerciali sleali, protezionismo di paesi terzi ed eccessiva concentrazione dei produttori di materie prime. Questioni che hanno interessato pure gli altri competitor europei come Aperam, Acerinox e in parte Outokumpu. E’ assolutamente urgente valutare la possibilità di affrontare con decisione tutte le pratiche sleali e ciò è ancora più urgente in considerazione che l’eccesso di capacità produttiva che colpisce in maniera massiccia nazioni come Cina e Taiwan, inducono a pratiche commerciali sleali per esportare le loro eccedenze di produzioni. l’Europa protegga le nostre produzioni di acciaio inossidabile. In un contesto mondiale caratterizzato da forti cambiamenti, l’Unione europea non può rimanere ferma”.
Su questo fronte Aleksandra Kozlowska ha rivelato che entro il mese di marzo la Commissione europea dovrebbe pronunciarsi tracciando le linee guida per ridurre le importazioni. La notizia è stata esaltata dai colleghi di Arcelor Mittal con riferimento ad Aperam. Bart Samyn di industriAll Europe ha confermato l’impegno del sindacato europeo su questo argomento