“#Incursioni” artistiche della Galleria Nazionale dell’Umbria, con 20 opere in mostra a Palazzo Baldeschi al Corso, nelle sale che ospitano la collezione permanente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Le 20 opere della Galleria Nazionale dell’Umbria resteranno esposte a Palazzo Baldeschi dal 7 luglio al 14 novembre.
“#Incursioni” è un progetto importante – commenta la presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Cristina Colaiacovo – che conferma la propensione della Fondazione a lavorare in rete con le altre Istituzioni culturali. Lo dimostra proprio la proficua collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria, dalle cui collezioni si trasferiscono a Palazzo Baldeschi al Corso – in una prospettiva di confronto e connessione con il suo assetto museografico – opere di grandi maestri dell’arte sei e settecentesca come Pietro da Cortona, Valentin de Boulogne, Giovanni Antonio Scaramuccia, Gian Domenico Cerrini e Gian Lorenzo Bernini”.
Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, ricorda la proficua collaborazione tra le due Istituzioni. Fino a questo nuovo progetto espositivo, “che a pochi metri da casa ha rappresentato una sfida per certi versi ancora più ardita. Se si fa un gran parlare di reti, infatti, ancor di più si ragiona intorno al concetto di museo diffuso ma le pratiche sono poche, quelle buone al punto da poter essere definite ‘modelli’ ancor di meno”.
Le scelte espositive sottolineano i rapporti fra le opere e gli artisti presenti nelle due collezioni e la varietà dei generi pittorici, Con la possibilità di mostrare al pubblico, in un contesto diverso, le opere più rappresentative della collezione moderna della Galleria Nazionale dell’Umbria, previste nel nuovo percorso espositivo, i dipinti conservati nei depositi e alcuni disegni, di solito non fruibili per chiare esigenze conservative.
La rassegna, curata da Carla Scagliosi, conservatrice delle raccolte moderne e contemporanee del museo perugino, è un’occasione per poter fruire in parte del patrimonio della GNU durante la sua chiusura per i lavori di riallestimento. Una mostra “a km 0”, dunque, ed economicamente sostenibile, che in un momento molto difficile, in particolare per il mondo della cultura, intende dare un segnale positivo di vitalità e dinamismo e che si connota per i forti contenuti scientifici, trasformando gli spazi e instaurando nuove interpretazioni di senso, visioni o approfondimenti sulle opere che metteranno di volta in volta in dialogo o a confronto.
Il filo conduttore segue la direzione già avviata dagli studi dedicati alla pittura del XVII e del XVIII secolo in Umbria e da alcune recenti esposizioni, su alcuni aspetti e protagonisti della pittura del Seicento, con alcuni sconfinamenti nel Settecento e nel Barocco romano. Seguendo il percorso che si snoda nelle sale di Palazzo Baldeschi e le scelte museografiche della collezione permanente della Fondazione, le prime due ‘incursioni’ cambieranno l’aspetto della Sala dei paesaggi. Qui le due opere di Giacinto Boccanera dedicate a episodi dell’Antico Testamento saranno messe in relazione con altrettanti dipinti dedicati a episodi delle vite dei santi, mentre i bellissimi paesaggi di Pietro Montanini di proprietà della Fondazione dialogheranno con due dipinti di soggetto sacro della GNU in cui è comunque il paesaggio a essere il vero protagonista.
Nella Sala delle pale d’altare, i dipinti di Giovanni Baglione e Valentin de Boulogne permetteranno di confrontare le opere della giovinezza e della maturità dell’artista romano con la personale declinazione del caravaggismo e del naturalismo del pittore francese. Nello stesso spazio, si potranno apprezzare i lavori del perugino Giovanni Antonio Scaramuccia; alla luminosa Madonna del Rosario tra angeli e santi della Galleria sarà affiancato lo studio preparatorio per la Madonna con il Bambino della grande pala per il Duomo di Perugia, allo scopo di cogliere l’evoluzione dello stile dell’artista a contatto con la pittura del Baglione.
Nella sala dedicata a Gian Domenico Cerrini, detto il Cavalier Perugino, sarà esposta la Sacra Famiglia con i santi Giovannino e Anna della Galleria, così da intrecciare un dialogo con gli altri dipinti dello stesso autore di proprietà dalla Fondazione.
La grande stagione del Barocco romano sarà rappresentata da alcuni tra i nomi più illustri, quali Mola, Bernini, Schor, Velázquez, Pietro da Cortona. I ritratti della collezione Martinelli e le opere di Pietro da Cortona saranno accostati allo splendido Omero di Pier Francesco Mola di proprietà della Fondazione. I rapporti che intercorrono tra le componenti romana ed emiliana della pittura del Seicento saranno l’oggetto di una ulteriore ‘incursione’, nella quale il Bacco fanciullo attribuito a Elisabetta Sirani dialogherà con altri putti di ascendenza classicista ed emiliana, quelli di Luigi Scaramuccia, per il quale furono molto importanti i rapporti intrattenuti con il Guercino, del quale la Fondazione possiede un giovanile San Francesco in meditazione.
Una selezione di disegni permetterà di concludere il percorso espositivo offrendo un’ulteriore e diversificata visione sugli artisti protagonisti o sui temi individuati nelle #INCURSIONI.