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Incubatore d'impresa a Perugia, il progetto passa in consiglio comunale / L'idea di una città/campus

(Ale. Chi.) – Un incubatore d'impresa diretto ai giovani e da realizzare nel centro storico perugino, con la sinergia di istituzioni, università ed organizzazioni economiche. Il tutto rivalutando alcuni luoghi in disuso, immobili inutilizzati e disabitati, come purtroppo capita spesso di notare proprio nell'acropoli del capoluogo umbro. Della questione (“Incubatore di impresa tra Enti Locali ed Istituzioni Universitarie”) se n'è discusso in consiglio comunale, e, ad esclusione del consigliere Bargelli che si è astenuto, il testo del progetto è passato all'unanimità con 23 voti favorevoli. A farsene portavoce, il giovanissimo consigliere Tommaso Bori (Pd).

Durante la discussione, dopo aver posto l’accento sul grave periodo di crisi e sulla necessità, da parte delle Istituzioni, di favorire con ogni mezzo la creazione di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro, Bori aveva riferito che in molte città a vocazione imprenditoriale e con caratteristiche universitarie come Perugia sono stati realizzati da anni vari “Incubatori d’Impresa”, ovvero luoghi e progetti per accelerare lo sviluppo di imprese attraverso una serie di risorse di sostegno e di servizi specifici, sviluppate ed offerte sia tramite l’incubatore che attraverso la sua rete di contatti.

Gli “Incubatori d’Impresa” nelle economie locali sono un mezzo per soddisfare una varietà di esigenze economiche, sociali e culturali, tanto che settori sostenuti da programmi di incubazione in Italia sono i più disparati. Essendo molti dei servizi offerti dagli “Incubatori d’Impresa” nelle possibilità o nelle attività già programmate dalle Istituzioni Universitarie, dagli Enti Locali e dalle loro società partecipate, il consigliere del Pd ha avanzato l’ipotesi di rigenerare e riqualificare uno degli stabili inutilizzati presenti nel Centro Storico (quali l’ex-cinema Lilli, l’ex-carcere di Piazza Partigiani, l’area ex-Coin ex-Standa, il teatro Turreno, la caserma di via Corso Garibaldi o il Mercato Coperto) o nei quartieri limitrofi (quali ex-Tabacchificio, zona di Via del Giochetto) destinandolo ad ospitare l’Incubatore d’Impresa.

La richiesta – Per questi motivi, Bori ha chiesto al Sindaco e alla Giunta di analizzare il funzionamento e la strutturazione dei principali “Incubatori d’Impresa” presenti nelle altre regioni per elaborare un progetto adatto al territorio perugino e alla sua conversione in città/campus, in particolare offrendo ai giovani studenti e neo-laureati servizi e spazi in collaborazione con organizzazione, enti e istituzioni interessati. Nel progetto potrebbe inoltre rientrare la partecipazione di altri Enti Locali e delle loro società partecipate (SviluppUmbria, Gepafin e Agenzia Umbra Ricerche), o di varie Istituzioni Universitarie ed organizzazioni delle Categorie Economiche (Confindustria, Confcommercio, Confcooperative, LegaCoop), grazie alle quali il recupero, la rigenerazione e la riqualificazione degli immobili dismessi possano realmente trasformarsi in spazi che possano ospitare incubatori d'impresa

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