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Incontro Distretto umbro-marchigiano e Barracciu, l’Appennino punta su “Destinazione Italia”

Il Governo intende puntare sui territori come i vostri e sulle loro specifiche vocazioni. Solo mettendosi insieme si può far fronte alle difficoltà economiche. Mi sembra proprio che voi stiate facendo un gioco di squadra molto importante qui sull’Appennino. E io vorrei far parte di questa squadra!”.

Il sottosegretario del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact), Francesca Barracciu, che conosce molto bene le realtà dei territori marginali e periferici, avendo amministrato un’area interna della Sardegna, ieri a Gubbio ha dimostrato di avere ben chiare le difficoltà ma, soprattutto, le potenzialità di un’area vasta come quella che si sta aggregando intorno al Distretto dell’Appennino umbro-marchigiano. Proprio quest’ultimo ente, nato come idea nel 2009 e formalizzata nel 2013, ha invitato l’onorevole Barracciu per un seminario sul tema “La strategia nazionale di sviluppo turistico per i distretti interregionali”.

Dopo l’introduzione ai lavori, affidata all’assessore al Turismo e Sviluppo economico del Comune di Gubbio Lorenzo Rughi, e al fabrianese Piero Chiorri, presidente dell’Associazione di promozione sociale per lo sviluppo del Distretto, è iniziato l’intervento del sottosegretario. “Al di la delle parole – ha detto la Barracciu – in questo momento è necessario mettere in campo obbiettivi concreti. Anche perché l’Appennino non offre ai visitatori una semplice ‘vacanza’, ma una vera e propria esperienza di vita. Spesso queste ricchezze turistiche e culturali sono state date per scontate, come se da sole bastassero ad attirare turisti e visitatori. Ecco, allora, che in ogni fase di crisi economica i tagli sono partiti proprio da cultura e turismo: un errore al quale stiamo cercando di mettere riparo”.

“Destinazione Italia” – L’incontro di Gubbio è entrato nel vivo quando il sottosegretario ha illustrato i contenuti del decreto di fine gennaio scorso, “Destinazione Italia”, che invita i Comuni o le unioni di Comuni tra 5mila e 150mila abitanti a presentare progetti per la valorizzazione di beni culturali e ambientali, il miglioramento dei servizi per l’informazione e l’accoglienza di turisti.

Risorse e interventi – La Barracciu ha dialogato con gli amministratori arrivati a Gubbio da molti dei 28 Comuni delle province di Perugia, Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino, spiegando loro che i progetti potranno avere una dotazione finanziaria di risorse ministeriali tra 1 e 5 milioni di euro, per finanziare sia interventi infrastrutturali (edifici, immobili, spazi o infrastrutture pubbliche), sia interventi immateriali (per ampliare e migliorare l’offerta turistica, stipulare accordi e convenzioni, interventi di promozione e marketing, ecc.).

Questo nuovo bando – ha commenta l’onorevole – potrà misurare la vostra progettualità e la vostra voglia di fare rete e stare insieme. Vogliamo che il turismo possa diventare una vera e propria industria, complessa e delicata, ma di sicuro non delocalizzabile all’estero. Il ministero sta facendo la sua parte, ora tocca a voi!. Un invito raccolto e sottolineato anche dagli altri intervenuti all’incontro di ieri, tra cui l’assessore a Cultura e Turismo della Regione Umbria, Fabrizio Bracco, il presidente del Gal Alta Umbria, Mariano Tirimagni la deputata fabrianese del Movimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni e, naturalmente, dal sindaco di Gubbio, che in questa fase coordina il distretto. “Esco corroborato – ha dichiarato Filippo Stirati a fine seminario – da questa giornata di approfondimento sui temi economici delle aree interne e sullo sviluppo del comparto turistico. Ci sono temi comuni che dobbiamo affrontare e costruire insieme, con grande attenzione ai nostri territori, alle loro difficoltà e alle loro ricchezze”.

Gli amministratori dei Comuni del Distretto umbro-marchigiano, subito dopo l’incontro con il sottosegretario Barracciu, si sono riuniti intorno a un tavolo, per rendere operative fin dai prossimi giorni le indicazioni ricevute e mettere in “cantiere”, in forma aggregata, progetti di sviluppo del territorio che spesso, per mancanza di risorse, sono chiusi da anni dentro a un cassetto.