Nella giornata del 24 luglio, alle ore 16.10, il tratto autostradale della autostrada A1 tra Attigliano ed Orvieto è stato teatro di un incidente stradale con feriti che ha visto coinvolto un mezzo pesante e sei automobili, con il conseguente blocco della circolazione stradale. L’efficiente e immediato intervento delle pattuglie della Polizia Stradale della Sottosezione di Orvieto unitamente a personale dei Vigili del Fuoco, ai sanitari del pronto soccorso sanitario ed al personale tecnico della società Autostrade per l’Italia, ha fatto sì che i soccorsi alle persone siano stati rapidi ed efficaci, con il successivo ripristino del traffico in tempi ragionevoli. “Da questo evento l’ACI di Terni prende spunto per approfondire il complesso fenomeno infortunistico su quel tratto autostradale, vero e proprio arteria dorsale italiana per verificarne l’andamento, se in crescita, se costante oppure in calo” – è quanto si legge in una nota dell’Aci Terni.
“Il periodo preso a riferimento è costituito dai primi mesi dell’anno in corso sino alla data odierna, posto a confronto con i dati dello stesso periodo dello scorso 2023. Il numero totale degli incidenti, compreso quelli con danni a cose, con feriti e mortali, alla data odierna è di 242 unità, a fronte dei 219 registrati nell’anno 2023 nello stesso periodo, con una differenza di +23 unità, pari ad un incremento del +10,5% del totale. Il numero dei feriti nello stesso periodo dell’anno in corso è di 29, a fronte di 27 nell’anno precedente, con una differenza di +2, pari ad un incremento del + 7,4%” – spiega ancora la nota.
“L’analisi attiene al tratto autostradale della A1 che va dallo svincolo di Chiusi sino allo svincolo di Magliano Sabina, che costituisce l’itinerario percorso e pattugliato h24 da personale della Polizia Stradale delle Sottosezione di Orvieto – continua l’Aci – Esso è costituito da una doppia carreggiata, una per ogni senso di marcia, con due corsie per ognuna, oltre ad una modesta corsia di emergenza in parte mancante che in alcuni casi è di molto inferiore in larghezza a quella che consentirebbe di poter ospitare un cosiddetto mezzo pesante largo mt 2,50 almeno, in condizioni minimali di sicurezza. Elementi di pericolosità, infine, si ravvisano nella caratterizzazione della promiscuità di lunghi tratti veloci di rettilineo con curvilinei non proprio a stretto raggio che ne consentono il transito in sicurezza solo se percorsi a velocità adeguata e con la dovuta prudenza”.
“Tuttavia nell’intero tratto non si registrano punti c.d. “neri”, ovvero particolarmente pericolosi nei quali il fenomeno infortunistico è frequentemente ripetuto. La massiccia presenza di traffico commerciale di veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore alle 7,5 ton., consiglierebbe di estendere il vigente divieto di sorpasso per tali mezzi dalle tratte ove è in vigore anche ad altre, aventi caratteristiche di concreto pericolo. In tutto il tratto non vi sono postazioni “fisse” per il rilevamento della velocità: sarebbe auspicabile dotarne i punti più pericolosi con limiti di velocità adeguati, iniziativa che, certamente, contribuirebbe ad infrenare il fenomeno della sinistrosità, fattore direttamente proporzionale alla velocità. In relazione a quanto sopra esposto, l’ACI proporrà suggerimenti e soluzioni agli Enti competenti, al fine di contribuire alla diminuzione del fenomeno infortunistico, così come indicato dagli obiettivi dell’UE a tutti gli Stati che la compongono e nei termini prefissati”.